SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Proseguendo il giro di interviste presso le scuole superiori della Riviera, abbiamo intervistato i rappresentanti d’Istituto dell’Istituto Capriotti, Michel ed Elvira, che gentilmente hanno risposto alle nostre domande.

Perché avete deciso di occupare la ragioneria?
Abbiamo deciso di occupare la scuola, per le stesse ragioni per cui si sono mossi gli altri studenti d’Italia, soprattutto la legge Aprea è il motivo principale.
Per colpa di questi tagli rimarremo limitati su molte attività che serviranno agli studenti.
Facendo degli esempi: al Linguistico verrà a mancare le “certificazioni di lingua”, che sono fondamentali per il curriculum, inoltre ci verranno a mancare i fondi per gli scambi interculturali.
Per quanto riguarda la nostra scuola ITC le problematiche sono diverse ad esempio come per la rete fognaria, purtroppo quando piove la il nostro edificio è a rischio allagamento, come già è successo qualche mese fa.

Come si è svolta la prima giornata di occupazione?
Mercoledì 28 novembre, appena arrivati a scuola abbiamo trattato con la preside e con le forze dell’ordine in specifico con l’ispettore Nazionale e siamo riusciti ad ottenere la scuola occupata da ieri fino ad oggi alle ore 18. Durante la giornata di ieri abbiamo fatto discorso sulle problematiche con visione di film, dibattiti e anche i Professori hanno partecipato aiutandoci con gli incontri.

I vostri genitori cosa pensavo di quello che state facendo?
I nostri genitori sono preoccupati perché sono allarmati da ciò che hanno sentito in televisione nella giornata del 14 novembre e perché l’occupazione comportava qualche rischio a livello legale.
Abbiamo comunque portato avanti un regolamento chiaro e saremo noi i primi, se vedremo che ci sarà qualche difficoltà, a chiamare le forze dell’ordine.
Inoltre gestiamo anche la sicurezza interna e la pulizia dell’ambiente scolastico, come ad esempio pulendo i banchi e la scuola. Stiamo cercando di fare la nostra parte.

Cosa farete di propositivo?
Cercheremo di far comprendere alle istituzione l’errore di portare avanti questi tagli alla scuola e di far interessare più studenti possibili alle problematiche.
Alla fine dell’occupazione compileremo un documento che invieremo al Ministro per spiegargli perché abbiamo occupato e cosa abbiamo fatto durante questi due giorni.
Specifico inoltre che occupare la scuola non vuol dire perdere tempo, anzi, lo facciamo perché abbiamo a cuore il nostro futuro e il futuro degli altri studenti.

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