GROTTAMMARE – “La prescrizione restrittiva che il comune di Grottammare ha inviato ad un gruppo di cittadini, a seguito della loro intenzione di promuovere un presidio pacifico contro i mercati di animali alla prossima fiera di S.Martino. Cittadini stanchi di vedere dei poveri animali in vendita nelle gabbie, esposti per ore al pubblico vociante e chiassoso, stressati da lunghe ore di esposizione e dalle condizioni climatiche critiche (2 giorni), portati al mercato per essere venduti come un paio di braghe”.

Inizia così la lettera di Daniela Ballestra di Arca2000 e continua: “Da anni, centinaia di proteste, da tutta Italia, sono state indirizzate al sindaco di Grottammare, anche via web,  per chiedere  di vietare i mercati  di animali, retaggio di una cultura arcaica e superata non più accettabile ai giorni nostri;  gli animali non si comprano al mercato come se si andasse a far spesa. Per gli amministratori Grottesi (sindaco in primis) però, il tempo sembra essersi fermato all’età delle fiere medioevali, di conseguenza, le proteste sono irrilevanti, roba di pochi contestatori radicali e fondamentalisti, (“ una persona e due singoli che sono una famiglia, moglie e marito, che agiscono in supporto…..”- come dichiarato dal sindaco in sede di consiglio comunale il 28 settembre), insomma, il sindaco di Grottammare, fa della questione “animale” un problema di numeri, respingendo la richiesta di deliberare un “Regolamento comunale per la tutela del benessere degli animali”affermando con forza il principio “che i mercati di animali fanno parte della tradizione e pertanto non si possono vietare”, escludendone anche una possibile regolamentazione.

La “regolamentazione” (fatta dall’allora Sindaco Massimo Rossi n.d.r.), invece, la tirano fuori, magicamente, per il  presidio di protesta che normali cittadini hanno chiesto di svolgere contro i mercati di animali alla fiera di S.Martino; una serie di restrizioni espressive da far impallidire … oltre ad aver relegato il presidio (identificandolo erroneamente in una associazione) in un’area dove non possa dar fastidio (Piazza S.Pio, riservata alle associazioni e molto lontano dal luogo dei mercati di animali)

Ecco le parti che riguardano in specifico la libera espressione di idee:

All’interno della fiera è vietato:
– sollecitare offerte o curare raccolte o sottoscrizioni o distribuire volantini;
– usare altoparlanti o megafoni ed ogni altro mezzo di amplificazione sonora;
– promulgare o diffondere ideologie e dottrine che possano influenzare la buona fede e la psiche delle persone;

Vorremo ricordare al responsabile dell’area 1° del comune di Grottammare che firma l’atto amministrativo, che non si tratta di un  presidio per sordomuti, visto che rimarrebbe solo il linguaggio dei gesti per manifestare e che tali divieti contrastano con l’art.21 della Costituzione : “tutti hanno diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione

Infine la Ballestra ricorda che le manifestazioni sono concesse davanti all’oggetto della contestazione ( vedere Green Hill, Harlan, etc……) tranne che a Grottammare.

Come redazione abbiamo chiesto ad Arcaduemila la lettera del comune per poterla pubblicare.

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