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Caffè letterario: “Lo spirito del testo”

Di Monica Vallorani

DIOCESI ASCOLI PICENO – Nell’accogliente sala dell’Hotel Villa Picena a Colli, si è tenuto lunedì sera un Caffè Letterario sui documenti conciliari. In una calda atmosfera di ascolto e convivialità si sono susseguite letture da alcuni testi sia dei documenti elaborati dal Concilio che di testi di quel fecondo periodo.  Una serie di “quadri”, accompagnati dalla musica, hanno disegnato la cornice cronologica dell’esperienza del concilio; presentato poi l’immagine di Chiesa tratteggiata da documenti come la Lumen Gentium e le parole dei pontefici. E infine con brani tratti anche dall’Apostolicam Actuositatem sono state lette le parole del Concilio sui laici, il loro impegno e la loro formazione. Ricordando che “la formazione all’apostolato suppone che i laici siano integralmente formati dal punto di vista umano, secondo la personalità e le condizioni di vita di ciascuno. Il laico, infatti, oltre a conoscere bene il mondo contemporaneo, deve essere un membro ben inserito nel suo gruppo sociale e nella sua cultura… In questo modo il laico si inserisce a fondo e fattivamente nella stessa realtà dell’ordine temporale assume la sua parte in maniera efficace in tutte le attività; allo stesso tempo quale membro vivo e testimone della Chiesa, la rende presente ed operante in seno alle cose temporali  (AA. n 29)”.  Una proposta come questa del Caffè Letterario sembra rispondere a quest’attenzione formativa, realizzata non nel solito ambiente “di chiesa” e che richiama a quel dialogo fraterno con l’uomo e con il mondo a cui ci ha indirizzato il Concilio stesso.

Il tutto è stato accompagnato non solo dalla piacevole musica del maestro Alessandro Cappella, ma anche da dolcetti e bevande in un clima amicale e ospitale.

All’iniziativa era presente anche la Delegata Regionale dell’Azione Cattolica Marche: Antonella Monteverde che ha sottolineato la creatività della bella serata. Serata che si è chiusa con la lettura di un brano del messaggio di Paolo VI a chiusura del Concilio, che ci ha ricordato che “la Chiesa del Concilio, sì, si è assai occupata, oltre che di se stessa e del rapporto che a Dio la unisce, dell’uomo, dell’uomo quale oggi in realtà si presenta” perché del resto “noi, noi più di tutti, siamo i cultori dell’uomo.”

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