Di Padre Gabriele di Nicolò

ITALIA – La moda di Halloween è diventata ultimamente sempre più invadente. Fino ad alcuni anni fa, questa festa era diffusa soprattutto nel mondo anglosassone ed era possibile conoscerla solo attraverso qualche film o fumetto americano. Oggi, tramite Internet e la moltiplicazione dei mass media, la ricorrenza di Halloween ha oltrepassato decisamente i confini e si è diffusa in tanti altri Paesi, compreso il nostro. Per rendersi conto della vastità del fenomeno basta guardare le vetrine delle pasticcerie e dei negozi di giocattoli: sono letteralmente invase da oggetti, costumi e pupazzi legati a questa ricorrenza. Il simbolo più tipico di Halloween è una zucca intagliata, con occhi, naso e bocca, illuminata da un cero o altra luce posta al suo interno. Nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre, i bambini americani (ma ora anche da noi) sono soliti vestirsi da fantasmi, vampiri o piccoli mostri, vanno in giro con un sacchetto in mano, ricevendo dolci e caramelle e ripetendo la filastrocca “dolcetto o scherzetto”. Se la moda fosse solo questa, ci sarebbe ben poco di cui preoccuparsi. Si tratterebbe solo di un altro Carnevale, per la gioia dei bambini e il divertimento dei genitori. Ma ci sono altri aspetti da considerare.

Intorno al tipico Halloween infantile si è scatenato un fenomeno che va a toccare i giovani e gli adolescenti: quello cioè degli incontri e delle feste in discoteca all’insegna del cattivo gusto. Rappresentano una vera e propria esaltazione del macabro e dell’horror, in cui le persone indossano i costumi più orribili e dissacranti, spesso anche offensivi nei confronti della religione. In certe feste con tematiche esoteriche, oltre a ballare, si possono incontrare maghi e cartomanti che affermano di poter prevedere il futuro ad es. attraverso l’Oroscopo o la lettura dei Tarocchi. Approfittano di questa ricorrenza per avvicinare i ragazzi e i giovani alle pratiche magiche e superstiziose.

Da un punto di vista religioso cristiano diciamo che la moda finisce per distrarre l’attenzione dei ragazzi in un periodo dell’anno che, per tradizione, era sempre stato riservato al ricordo di tutti i santi e alla commemorazione dei defunti.

Queste feste di carattere esoterico e “horror” rischiano di spingere i giovani sulla strada della paganizzazione. Il ricordo dei santi e dei morti viene soppiantato dalla volgarità di certi costumi. Inoltre, non dobbiamo trascurare l’aspetto dell’avvicinamento dei giovani al mondo dell’esoterismo, favorito soprattutto dalla grande familiarità con Internet delle nuove generazioni. Attraverso il computer accedere all’occultismo è un passo che può essere breve. In genere s’inizia per curiosità.

Un ragazzo o ragazza desidera sapere qualcosa di più su Halloween, magari perché invitato ad una festa da amici, vorrebbe intagliare una zucca, o cercare qualche idea per creare un costume. Questo/a giovane si siede davanti al computer e scrive la parola “Halloween” in un motore di ricerca. I siti che compaiono, spesso, rappresentano una trappola, infatti, con la scusa di parlare di questa festa, offrono magari informazioni sul mondo dell’occultismo e della stregoneria. Ciò rappresenta un rischio grave, perché la maggior parte dei ragazzi naviga in Internet in condizioni di piena solitudine, così è molto facile essere indottrinati e strumentalizzati. Si sa che alcune sette utilizzano la rete per catturare nuovi seguaci, profittando dell’ingenuità dei giovani. Per di più, nel periodo di Halloween, le edicole sono invase da riviste per ragazzi che si ispirano alle più classiche mode del “New Age”: l’uso di erbe magiche, i presunti poteri delle pietre, la lettura della mano, la fabbricazione di amuleti e talismani ecc. ecc. Con la scusa del gioco, si arriva a vere e proprie forme di indottrinamento neopagano.

Non è superfluo ricordare che per i satanisti in genere, il 31 ottobre rappresenta il grande “sabba”, cioè il capodanno satanico: le sette occulte, le psicosette, i gruppi pseudo religiosi esultano perché sono giorni estremamente propizi per adescare e reclutare nuovi adepti. Ecco perché Halloween non può essere considerato semplicemente un fenomeno commerciale o un altro Carnevale. Dietro le zucche, i costumi e i festeggiamenti, apparentemente innocui, si nascondono molte insidie.

Del resto è risaputo (ma forse molti lo ignorano o non cercano di informarsi in modo approfondito su ciò) che le radici della festa sono da ricercare nella religiosità pagana dei Celti, con le loro divinità, i loro culti e riti, il riferimento al mondo degli “spiriti” e dei morti che è in netto contrasto con la concezione cristiana di Dio, della vita e anche della morte e della risurrezione. Tale “religiosità”, originaria dei paesi anglosassoni, si è trasferita negli Stati Uniti e quindi poi sta contagiando tutto l’Occidente attraverso appunto la Festa di Halloween.

Don Lorenzo Lasagni, consigliere nazionale del Gris (Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa), dichiara in un’intervista che dietro Halloween “si nasconde, sotto un paravento di operazione commerciale, la presentazione e la consumazione di un prodotto che dal punto di vista culturale opera una desertificazione della ragione e un depauperamento dei sentimenti e delle speranze che ci sono nel cuore dell’uomo”. Bisogna fare, dunque, secondo il sacerdote, “una lettura non solo sociologica ma anche religiosa dell’avvenimento, cercando dietro ogni opera dell’uomo o la ricerca del bene e della verità o la ricerca del male e della menzogna. Quindi dietro Halloween c’è anche l’ombra inquietante ma non terrorizzante del maligno, che si serve dell’uomo minacciato e indebolito dalla schiavitù del peccato e quindi incapace di cogliere la verità per se stesso”. Halloween, prosegue don Lasagni, “è un’operazione grottesca che cerca di esorcizzare questioni fondamentali e ultime dell’uomo, della vita, il suo destino e in conseguenza anche la morte. È una banalizzazione e questo lascia intravedere come il fenomeno pseudo-culturale di Halloween abbia oltrepassato e varcato con una facilità colpevole le barriere doganali del ‘culturame’ nostrano perché tutti si sono accodati a glorificare Halloween, eccetto la Chiesa”.

Don G. Amorth, noto esorcista della Diocesi di Roma, in termini molto forti come è nel suo stile, dichiara: ”Penso che la società italiana stia perdendo il senno, il senso della vita, l’uso della ragione e sia sempre più malata. Festeggiare la festa di Halloween è rendere un osanna al diavolo. Il quale, se adorato, anche soltanto per una notte, pensa di vantare dei diritti sulla persona. Allora non meravigliamoci se il mondo sembra andare a catafascio e se gli studi di psicologi e psichiatri pullulano di bambini insonni, vandali, agitati, e di ragazzi ossessionati e depressi, potenziali suicidi”. I macabri mascheramenti, le invocazioni apparentemente innocue altro non sarebbero, per l’esorcista, che un tributo al principe di questo mondo: il diavolo. ”Mi dispiace moltissimo che l’Italia, come il resto d’Europa, si stia allontanando da Gesù il Signore e, addirittura, si metta a omaggiare satana”, dice l’ esorcista, secondo il quale ”la festa di Halloween è una sorta di seduta spiritica presentata sotto forma di gioco. L’astuzia del demonio sta proprio qui. Se ci fate caso tutto viene presentato sotto forma ludica, innocente. Anche il peccato non è più peccato al mondo d’oggi. Ma tutto viene camuffato sotto forma di esigenza, libertà o piacere personale. L’uomo – conclude – è diventato il dio di se stesso, esattamente ciò che vuole il demonio”. E ricorda che intanto, in molte città italiane, sono state organizzate le ‘feste della luce’, una vera e propria controffensiva ai festeggiamenti delle tenebre, con canti al Signore e giochi innocenti per bambini. Qualcuno può ritenere esagerate queste considerazioni, ma c’è da riflettere seriamente.

Per i cattolici la cosa più importante da fare è certamente quella di stimolare un maggiore senso critico nei giovani, aiutandoli a non “bere” in modo passivo i messaggi ingannevoli che vengono associati a questa festa. Qui occorre anche un po’ di coraggio. Non bisogna avere paura di ricordare ai ragazzi il significato del tempo dell’anno in cui ci troviamo, quello cioè del ricordo dei Santi con la loro grande testimonianza e dei nostri cari defunti. È un’occasione preziosa per riscoprire la ricchezza spirituale delle nostre più autentiche tradizioni. Alle zucche vuote, simbolo di Halloween, dobbiamo rispondere con le zucche piene di una cultura veramente alternativa e controcorrente, che sostituisca il rumore e la confusione di certi fenomeni di massa con l’intimità di una fede vissuta nel proprio cammino quotidiano. In tutto ciò si fa appello a genitori, insegnanti, educatori, religiosi e sacerdoti affinché sensibilizzino fortemente la società civile e l’opinione pubblica, soprattutto aiutando i bambini a sentire l’importanza della festa cristiana, esaltandola e dandole rilevanza, magari spiegando proprio la vita dei santi e rifiutando quanto, non solo non appartiene alla nostra cultura, ma è in aperto contrasto con le radici cristiane del nostro paese e può influire in modo negativo sulla vita delle persone, specialmente più giovani, come sopra abbiamo detto.

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