GROTTAMMARE – “Anche a nome dei nostri “Amici del Deserto” La ringraziamo per l’attenzione e la costante solidarietà dimostrata da Lei e dal Comune di Grottammare alla causa del popolo Saharawi”, così Barbara Vittori, presidente dell’associazione Rio de Oro, ringrazia il sindaco Luigi Merli per l’impegno della Città sul fronte della solidarietà nei confronti del Popolo Saharawi. Progetto che la onlus maceratese gestisce per conto del comune di Grottammare dal 1999.

Un anno caratterizzato, più che mai, da grande generosità questo 2012, oltre che di visibilità, con l’indizione  della I Giornata nazionale dei Bambini Saharawi Ambasciatori di Pace (26 luglio, promossa dall’Assemblea nazionale di solidarietà con il Popolo Saharawi), che ha unito idealmente le 32 località italiane operative nell’ambito dei soggiorni sanitari per minori e nella promozione della causa Saharawi. L’iniziativa è stata celebrata a Grottammare con il conferimento della “cittadinanza simbolica” ai bambini presenti in città questa estate.

“Tra le numerose esperienze, vissute in questo progetto di ospitalità 2012 – ricorda sempre la Vittori – , riteniamo importante ricordare che nel mese di Agosto sono stati nostri ospiti 15 terapisti iscritti all’AIIMF (Associazione Italiana Insegnanti Metodo Feldenkrais), tra i quali anche il presidente dell’associazione. Sviluppato negli anni 50, il metodo Feldenkrais è un metodo/terapia di auto-educazione attraverso il movimento. I terapisti hanno trattato i bambini per tutto il periodo del soggiorno, fornendo al contempo idonea formazione ai volontari dell’associazione che hanno continuato e continueranno a seguire i bambini”.

 

L’intero soggiorno è stato scandito anche da iniziative di intrattenimento, volte alla condivisione e all’aggregazione sociale: feste di piazza aperte a tutti, attraverso le quali sono stati raccolti fondi per sostenere il Progetto, per un totale di 1000 euro che, uniti ai 1410 euro raccolti dalla campagna “Sorrisi del deserto”, veicolata durante il Festival nazionale dell’umorismo Cabaret amoremio! e ai 5600 della cena di solidarietà “Insieme per il Saharawi” del mese di marzo, contribuiranno alle spese future: di viaggio, di accoglienza e sanitarie.

Tutti impegni finalizzati a richiamare la causa politica di un popolo che ha scelto una strada senza armi per rivendicare  il diritto all’autodeterminazione, una rivendicazione che però senza terra non può essere sostenuta e, lontano dall’attenzione dei media, rischia di diventare una lotta invisibile.

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