Il mondo è tuttora attraversato dal Covid-19 che da alcuni mesi “perseguita” le nostre esistenze, ci obbliga a chiuderci in casa e a interrompere o ridurre le relazioni interpersonali e comunitarie, e porta con sé – assieme a una tragica emergenza sanitaria – una crisi economica e sociale che colpisce in maniera diseguale ogni angolo del pianeta.

La pandemia, occorre ricordare, si aggiunge ai mali endemici che attraversano questa nostra epoca – povertà, guerre, terrorismo, mortificazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali, cambiamento climatico e sue conseguenze… –: siamo di fronte a una umanità sofferente che invoca solidarietà: il Mese missionario sollecita, in questo senso, partecipazione alle vicende dei nostri giorni, una rinnovata sensibilità e apertura di orizzonti, e richiama all’animazione – e alla concreta generosità – nella Chiesa locale sul versante della missione ad gentes.
Ci guidano, per questo, le parole che papa Francesco consegna nel messaggio per la Giornata missionaria mondiale. Vi è forte richiamo alla missione come “risposta, libera e consapevole, alla chiamata di Dio”che possiamo percepire “solo quando viviamo un rapporto personale di amore con Gesù vivo nella sua Chiesa”. Da qui nasce l’“Eccomi manda me” di Isaia. Bergoglio ripropone Gesù – non possiamo mai dimenticarlo – come origine e senso della nostra esistenza, della nostra vocazione, del nostro credere. La missione matura e si alimenta nella relazione con il Signore risorto.
Il Papa, in un altro passaggio, sottolinea che l’amore di Dio “è per ognuno e per tutti” e “chiede la nostra personale disponibilità ad essere inviati, perché Egli è amore in perenne movimento di missione, sempre in uscita da se stesso per dare vita”. È bella questa immagine dinamica dell’amore di Dio per l’umanità, che dovrebbe rispecchiarsi nel nostro procedere verso i fratelli, specie quelli più fragili, provando a testimoniare la medesima bontà e misericordia che Gesù insegna. Non può esserci fede né cristianesimo in cuori induriti, chiusi, egoisti”.

Per riflettere su tutto questo, il centro missionario diocesano ha organizzato per venerdì 16 ottobre alle ore 21.15 presso la Chiesa di San Filippo Neri una veglia guidata dal Vescovo Carlo Bresciani.

Don Nicola Spinozzi afferma: “Il tema dell’ottobre missionario ‘Tessitori di fraternità’ è molto attuale in quanto nel pieno della pandemia dobbiamo riuscire a vivere ugualmente, anche se diversamente, la fraternità. Vi invito ad unirvi a questo momento di preghiera da vivere anche nelle proprie parrocchie o nelle vostre case, sempre venerdì 16 Ottobre alle ore 21:15, in Spirito di Comunione.”

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