Post Terremoto, prima dei lavori

Di Nerina Galié

MONTEMONACO – Si legge nei testi di storia dell’arte locale che la chiesa di San Biagio, nella piccola frazione di Isola San Biagio di Montemonaco, in stile romanico e risalente al XV secolo, è “stata ampliata diverse volte nel corso degli anni per fare fronte alla crescente richiesta dei fedeli”. I tempi sono cambiati e gli edifici di culto risentono dello spopolamento ancor più di quelli civili. Ma delle numerose chiesette rurali di cui l’entroterra piceno è ricco rimane l’indiscutibile valore storico e archeologico, diventando meta di turisti, o luoghi particolari in cui celebrare matrimoni. E la loro presenza è parte integrante della memoria storica della popolazione sempre meno numerosa ma per nulla disposta ad archiviare come macerie il proprio passato. Il terremoto del 2016 aveva seriamente danneggiato San Biagio, provocando lesioni importanti alle strutture murarie e alle volte interne ed il crollo della vela campanaria. Dopo un meticoloso lavoro di ristrutturazione, finanziato per poco meno di 250.000 euro con i fondi per il sisma, è adesso tornata a disposizione della popolazione e di quanti vorranno visitarla.

La cerimonia di riapertura è prevista per sabato 26 ottobre alle 16,30, alla presenza di autorità civili e religiose e del vescovo diocesano, monsignor Carlo Bresciani, al quale saranno affidati il taglio del nastro e la benedizione.
A seguire, gli interventi di Benedetta Marcozzi, l’ingegnere che ha progettato e diretto i lavori, e di Paola Di Girolami, direttrice dei Musei Sistini del Piceno, che pure hanno avuto una parte rilevante nel recupero del bene. Dopo il sisma le campane e ed un crocifisso ligneo contenuto nella chiesa furono salvati dal crollo e custoditi nel Museo di Arte Sacra di Montemonaco, dove si trova ancora il crocifisso che presto sarà oggetto di ristrutturazione con un finanziato della Fondazione Carisap, per poi essere riposizionato nel luogo di appartenenza. Sulle pareti di San Biagio ci sono ancora, pure messi in sicurezza, affreschi di scuola crivellesca. Religione, arte, cultura e tradizioni si intrecciano a Montemonaco come negli altri bei borghi montani, dove le persone che vi continuano a vivere, nonostante i disagi arrecati dal terremoto, non si risparmiano per attirare visitatori e mantenere il senso di appartenenza anche per coloro che si sono momentaneamente trasferiti altrove.

Il prossimo fine settimana, l’inaugurazione della chiesa di San Biagio s’inserisce nella due giorni dell’attesissima Sagra della Castagna, a Montemonaco il 26 e 27 ottobre, giunta alla quarantaduesima edizione.

Nell’occasione anche il Museo di Arte Sacra rimarrà aperto sabato 26 dalle 15 alle 19, domenica 27 dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 19.

L'immagine può contenere: spazio all'aperto

 

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