DIOCESI – Lectio delle Sorelle Clarisse del monastero Santa Speranza in San Benedetto del Tronto.

In occasione del suo battesimo al fiume Giordano, Gesù è presentato dal Padre agli uomini: «Tu sei il Figlio mio, l’amato», proclama una voce dal cielo.
Subito dopo viene «guidato dallo Spirito» nel deserto, e lì rimane quaranta giorni. Ed è proprio il deserto il luogo in cui il Vangelo di questa prima domenica di Quaresima ce lo fa incontrare. Ed è sempre nel deserto che il diavolo lo segue per incalzarlo con una domanda ben precisa: che Dio vuoi essere? Quale immagine di Dio vuoi mostrare agli uomini ora che ti sei rivelato a loro?
Il diavolo fa la sua proposta di un Dio spettacolare, grandioso, senza limiti: «Se tu sei Figlio di Dio, dì a questa pietra che diventi pane». E’ la proposta di un Dio potente, ricco, sfarzoso: «…gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: “…se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». E’ la proposta di un Dio re, circondato da sudditi che soddisfano ogni suo bisogno e necessità: «…lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: “Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù di qui; sta scritto infatti: ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano…».
Gesù, a tutte queste proposte, risponde citando la Scrittura, quasi a dire: c’è una storia, c’è un vissuto di esperienza, di relazione tra Dio e l’uomo, tra Dio e il suo popolo, una storia che parla di un Dio Padre diverso da quello che mi proponi di essere!
Ce lo testimonia la prima lettura, tratta dal Libro del Deuteronomio: è un frammento del “Credo d’Israele”, la professione di fede di un popolo che ha fatto esperienza, nella sua vita, di un Dio che ascolta, libera, accompagna, custodisce, conduce, protegge, istruisce, dona. Un Dio non potente, di successo, di cui servirci per nutrire le nostre ambizioni, ma un Dio che serve, che dona la sua vita per l’uomo, che lo ama fino a spogliarsi di tutto per suo amore. E’ questo che Gesù ha visto fare al Padre ed è questo Dio che è Padre che Lui vuole continuare ad essere per il suo popolo, per noi oggi!
E’ questo, scrive paolo ai Romani, il Dio che non delude, il Dio che salva!
E’ questo il Dio che cammina al nostro fianco e che ci dice: «Mi invocherà e io gli darò risposta; nell’angoscia io sarò con lui, lo libererò e lo renderò glorioso».

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