“Grazie alla determinata politica di risposta alla crisi, l’economia dell’Ue si sta riprendendo saldamente e l’Unione economica e monetaria è più forte di prima”. Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue, commenta con queste parole i dieci anni di crisi che l’Unione si sta faticosamente lasciando alle spalle. Gli sconvolgimenti finanziari e i fallimenti societari registratisi negli Stati Uniti ebbero pesantissime ripercussioni in Europa, con gli Stati membri incapaci di rispondere immediatamente alla crisi del debito sovrano e di rilanciare l’economia reale con piani di investimenti pubblici-privati. Da allora l’Ue ha lentamente e progressivamente avviato una serie di riforme che ora sembrano finalmente dare risposte sul piano della stabilità dei bilanci pubblici, degli investimenti societari, dei consumi privati, benché resti in alcuni Paesi, soprattutto mediterranei e dell’est Europa (a partire da Grecia, Spagna e Italia), il nodo della disoccupazione. Dombrovskis parla del “completamento dell’unione economica e monetaria”, della urgenza di “riformare le nostre economie per favorire la convergenza, l’inclusività e la resilienza”, mantenendo “finanze pubbliche sostenibili”. In tal modo “dobbiamo perseguire un approccio equilibrato” per la “riduzione dei rischi” e la costruzione di un mercato unico forte, in grado di reggere la concorrenza internazionale.

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