In Repubblica democratica del Congo, negli utlimi 12 mesi, “oltre 1,4 milioni di persone – tra cui 850mila bambini – sono state costrette a lasciare le proprie case”. Inoltre “400mila bambini sono a rischio di malnutrizione acuta grave nella regione del Gran Kasai”. È quanto denuncia oggi l’Unicef. “Il mondo non deve chiudere un occhio di fronte alla tragica situazione in cui si trovano bambini e famiglie nella regione del Grand Kasai, nella Repubblica democratica del Congo”, afferma Marie-Pierre Poirier, direttore regionale dell’Unicef per l’Africa settentrionale e centrale. Oltre 1,4 milioni di persone – spiega – “sono state costrette a lasciare le proprie case, e le loro vite sono state sconvolte dai diffusi atti di estrema violenza”. “I bambini e le donne raccontano di terribili abusi”, prosegue, aggiungendo che “molti bambini sono stati reclutati dalle forze armate, costretti ad assumere droghe e travolti dalle violenze. Nulla può giustificare queste azioni”. Nel Paese, oltre 200 centri medici sono stati distrutti, 1 su 4 non è più regolarmente operativo. Secondo Poirier, “si stima siano 400mila i bambini a rischio di malnutrizione acuta grave. I bambini hanno perso un anno di istruzione, mentre centinaia di scuole sono state prese di mira e depredate, gli insegnanti sono stati uccisi o sono scappati alla ricerca di salvezza”. “Tutte le parti in conflitto devono proteggere i bambini, porre fine alle gravi violazioni contro di loro, e tutelare le scuole e i servizi sanitari”, l’appello del direttore regionale dell’Unicef. “Gli operatori umanitari – aggiunge – devono avere libero accesso alle popolazioni colpite, in modo da poter raggiungere tutti coloro che hanno bisogno di assistenza”. “Se le violenze non dovessero terminare, anche il nostro meglio non sarà abbastanza. Le vite di migliaia di bambini sono in pericolo”, conclude.

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