Di Giuseppe Mariucci

MONTELPARO – L’estate culturale montelparese prevede, il 6 agosto 2017, un graditissimo evento: un figlio di questa terra, Marco Marziali, presenta non uno ma due suoi libri!
Il primo, “La quarta ballata”, uscito nel 2016 (dedicato al babbo Mario grande musicista montelparese recentemente scomparso), viene descritto da Fabrizio Centofanti per la rubrica “La poesia e lo spirito” come “un viaggio nella memoria, ma anche un intenso itinerario dell’Io verso il Sé, un processo di individuazione percorso con l’aiuto delle note di un genio immortale della musica come Frédéric Chopin. È la chiave del Bello, categoria dello spirito che, come aveva intuito Dostoevskij, ha il potere di rovesciare il mondo, ossia di mostrare il senso vero delle cose, oltre le apparenze di una superficialità sempre in agguato. 
Al centro del libro c’è il rapporto col padre, grande amante della musica, ma anche dei valori umani che entreranno nel DNA del protagonista, guidandolo nei momenti più difficili. L’altra figura chiave è quella della nonna, l’Archetipo della Narrazione, colei da cui proviene una sapienza popolare più utile e profonda di quella dei libri. Fragilità e forza che s’incontrano anche nell’opera inimitabile del compositore polacco che ispira tutto il libro. È proprio la nonna a spingere Marco a uscire dal suo guscio, a cercare se stesso in qualcosa di più vasto: in una parola, a trascendersi. È la ricerca della vera identità, del vero nome! Come del resto è evidente nella storia della nonna, conosciuta solo col suo “nome d’arte”, al punto che, quando il prete, durante il funerale, la chiama con quello dell’anagrafe, agli astanti viene il dubbio di aver sbagliato chiesa.”
E ancora, nella Rubrica “Strana…mente artista” de L’Ancora-on-line (Carlo Gentili 16 marzo 2017), “La quarta ballata” viene definito “Romanzo raffinato, poetico, altamente coinvolgente. Ermetico e sconfinato, il libro rivela lo struggente e lucido percorso a ritroso nel tempo di una memoria individuale che diviene collettiva. Di tutti noi. Un piccolo paese diventa, così, il nostro Paese con le sue strade, la chiesa parrocchiale, la Collina madre, la casa dalle persiane rosse. In ogni luogo respira un ricordo, in ogni pietra un sogno, e in ogni angolo rimane una parte di noi. Gli innamoramenti, gli studi giovanili, i ricordi delle interminabili partite a tennis sullo sfondo di un piccolo cimitero di paese, con i suoi cerimoniali, le processioni, affondano con passi lenti nella ghiaia e nella coscienza macerata. La successione dei capitoli avviene descrivendoci mondi paralleli, quasi sconosciuti tra loro: la memoria suggestiva dei fatti del paese, evocata da un ritorno nei luoghi dell’infanzia, si alterna al mondo degli studi, dell’amicizia e della carriera del protagonista. Due mondi che si temono, che si guardano con occhi diversi, che procedono con passi, suoni, emozioni diverse e sconosciute. L’evocazione chimerica della musica di Chopin, accompagna ritmicamente ogni scena, permea ogni spazio, illumina ogni sguardo interiore.
“La quarta ballata” è un romanzo indescrivibile. Una poesia intima e illimitata da leggere con l’anima della memoria. Ogni periodo nasconde un mondo intimo e collettivo, ogni passo ci commuove e ci indica la vera Bellezza della vita.
Nel secondo libro, “Preludi”, appena pubblicato da “Augh! Edizioni”, Marco Marziali pubblica 24 racconti, come i 24 Preludi di Chopin, da leggere e ascoltare tutti insieme, intramezzati da brevi citazioni e da alcune sue poesie, e definiti ciascuno con un tempo musicale: agitato, cantabile, andante. Sono nati all’indomani della prima forte scossa di terremoto che ha colpito duramente il Centro Italia e ferito la “collina madre” – luogo dove si snoda La Quarta Ballata, l’opera prima di Marziali – e si sono compiuti due mesi dopo, con l’ultimo grande boato che ha scosso anche Roma .
Qui Marco vive da quasi trent’anni, lavora nel “suo Policlinico”, ha in cura Sultan, il piccolo principe che, con il suo coraggio davanti al dolore e alla malattia è entrato a far parte della sua vita di medico e scrittore. A lui è dedicato Preludi. È pensando a Sultan che Marco trova la strada per realizzare la necessaria umanizzazione della professione di medico, senza però mai lasciare quella della scienza, è per lui che torna a essere “nipote” della nonna che gli leggeva le fiabe e “figlio” di un padre musicista.
Realtà vissuta e realtà virtuale viaggiano insieme dentro i racconti di Marco, figlie di questo tempo che è spinto e accelerato dai continui messaggi, dai social e dalla loro capacità di farci compagnia, di riportarci negli angoli più nascosti dei nostri ricordi o di spingerci oltre il limite che non abbiamo mai varcato. “Tu piccolo mio, che mi chiami baby Marco, davanti a te non posso più nascondermi”.
Il viaggio di Marco verso se stesso riprende da qui, davanti allo sguardo del piccolo Sultan, accompagnato da racconti in “maggiore” e da altri in “minore” e con passo più sicuro.
Marco Marziali è medico specialista in Immunologia Clinica. E’ nato a Porto San Giorgio nel 1970 ed è vissuto con la sua famiglia, fino all’adolescenza, a Montelparo. Vive a Roma da quasi trent’anni. Si occupa di Immunodeficienze ed Emoglobinopatie. Suona quotidianamente al pianoforte i preludi e le fughe di Bach e gli studi di Chopin.
Siamo, allora, pronti e curiosi di toccare con mano anche noi montelparesi, suoi compaesani, quanto Marco, nella sua grande sensibilità, ci vorrà finalmente trasmettere con la sua poesia, i suoi sogni, le sue emozioni!

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