Di Lauretanum

“La Scuola di Formazione teologica diocesana è un servizio pastorale della Diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto ordinato a promuovere la conoscenza della dottrina della fede presso i fedeli, religiosi e laici, e alla migliore formazione degli operatori pastorali secondo le modalità proprie della scienza teologica, in conformità alle direttive della Conferenza Episcopale Italiana.” Così recita il primo articolo dello Statuto della nostra Scuola di Formazione teologica (che abbrevieremo con SFT), giunta in questi giorni alla conclusione del suo 43° anno dalla fondazione. È stato vissuto un incontro molto bello, presso Casa San Francesco di Paola, ospiti delle Missionarie del Sacro Cuore, dal momento che Camilla da anni, anzi sarebbe meglio dire da decenni, è una delle Docenti della Scuola. Si è iniziato l’incontro volutamente con la preghiera fraterna, quella dei Vespri del giorno, che celebravano san Filippo Neri (l’incontro si è tenuto infatti la sera di Venerdì 26 maggio, giorno in cui la Chiesa celebra la santità di questo prete romano, innamorato di Cristo, di Maria e dei ragazzi). La preghiera ha suscitato in tutti i presenti un ascolto meno scontato, più profondo, capace di vincere quella superficialità, che invece spesso permea le nostre adunanze. Solo dopo aver pregato è stato possibile infatti dialogare e confrontarsi insieme, Docenti e Studenti, sull’andamento dell’Anno accademico trascorso e sulle prospettive per il nuovo Anno. Infatti all’articolo decimo dello stesso Statuto si legge: “Gli studenti, con l’iscrizione, si impegnano al rispetto delle disposizioni della Scuola, del suo regolamento e della sua organizzazione. Al termine di ogni anno scolastico, si prevede un’assemblea comune tra studenti e
docenti, che verifichi l’andamento dell’anno trascorso e raccolga proposte per il nuovo anno.” Quindi quanto si è vissuto in modo semplice ma autentico in questa serata non è un vano parlare, ma risponde a quella responsabilità propria di chi nella Chiesa esercita un incarico o riceve un grado di formazione, e quindi di crescita nella Fede. I presenti sono stati invitati a una chiarezza e una pacatezza di esposizione, per non suscitare reazioni immediate, ma mediare nell’arco dell’assemblea, i diversi e complementari interventi, così da portare giovamento all’intero uditorio e proporre all’attenzione del Direttore e dei membri del Direttivo e del Collegio dei Docenti presenti le diverse istanze sorte dalla condivisione. Naturalmente non poteva mancare un momento conclusivo di convivialità, che resta comunque prezioso, considerando il fatto che il pasto fraterno, come già la preghiera e il confronto, segna un tempo destinato alla relazione, nel ringraziamento a quante, tra le studentesse, hanno preparato e proposto con cura diversi cibi salati e dolci. Serate come questa dovrebbero sicuramente moltiplicarsi, perché sono ogni volta una tappa raggiunta nel percorso formativo di tanti lodevoli laici, che poi vivono in pieno il loro servizio in Parrocchia.

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