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Un Natale all’insegna della solidarietà è quello vissuto dagli abitanti di Youhanabad, quartiere cristiano di Lahore, in Pakistan. Già colpito da un doppio attentato suicida il 15 marzo 2015 che causò 17 morti e 85 feriti, ha ricevuto nei giorni scorsi – distribuiti da sacerdoti, suore e membri di ong – scatoloni pieni di doni, cibo e beni di prima necessità.

“Una delegazione cristiana – spiega p. Francis Gulzar, vicario generale dell’arcidiocesi di Lahore – visiterà i prigionieri. Tutte le famiglie che abbiamo riunito hanno dei parenti nel carcere di Lahore. Abbiamo fatto di questa iniziativa una tradizione annuale”.

Un bagliore di speranza giunge inoltre dalla Corte Suprema del Pakistan, la quale ha stabilito che il 15 marzo 2017 (proprio due anni dopo il duplice attentato di Youhanabad) avrà inizio il nuovo censimento. La comunità cristiana del Paese ha offerto piena collaborazione alle autorità per aiutarle a svolgere il censimento. L’ultimo, risalente al 1998, ha contato 132milioni di abitanti.

“Il censimento è un’opportunità importante per le minoranze religiose – ha detto Nasir Saeed, direttore della ong “Centre for legal Aid” – in particolare per i cristiani che da tempo auspicavano un nuovo conteggio ufficiale della popolazione”. I vescovi cattolici – precisa l’agenzia Fides – avevano chiesto al governo che il censimento venisse indetto al più presto: “Il censimento è importante per il buon governo dello Stato e per una migliore gestione dei servizi sociali e un’equa distribuzione delle risorse”.

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