A cura di Carlo Gentili

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Simona Tesei, corrispondente in lingue estere, diplomata all’ Accademia di Belle Arti sezione Decorazione, specialista in trompe l’oeil e  in ritratti su commissione.

Attiva nell’ambito della decorazione d’interni, dei dipinti su tela,  su muro e su altri materiali,  ha avuto una intensa collaborazione pluridecennale con l’ambiente teatrale  fermano come decoratrice. Al suo attivo numerose mostre, tra le piu’ prestigiose:  il “premio internazionale di Biella” e il premio “Ligures” di Sarzana.  La sua opera “Aikiko” ha vinto un prestigioso primo premio nell’ambito della Marguttiana di Macerata

Come nasce il tuo interesse per l’arte?
l’amore per l’arte   si è sempre manifestato nella mia vita. Ricordo che da piccola, nella pagella delle elementari già mi descrivevano con ‘eccezionali attitudini artistiche’. A volte la vita ti porta a fare scelte differenti facendoti prendere studi ben lontani dal mondo artistico (Perito Aziendale Corrispondente in lingue estere), ma nel mio caso,  il richiamo dell’arte è avvenuto grazie anche alla pressione da parte di mio fratello che ha sempre creduto che avessi qualcosa di altro da raccontare nella vita.  E’ stato lui a convincermi ad iscrivermi all’Accademia di Macerata.

Come hai vissuto l’esperienza dell’Accademia di Belle Arti?
E’ stata un esperienza bellissima che mi ha aperto un mondo nuovo. Una realtà che mi ha dato le basi e i giusti stimoli per credere in quello che facevo. Appena terminati gli studi ho avuto l’occasione di entrare  nel  laboratorio teatrale “Eidos” di Fermo come decoratrice,  con tutti i timori del caso, visto che per me era una esperienza nuova e non mi ero mai messa in gioco con le grandi dimensioni.

Dipingevamo fondali e scene teatrali. L’esperienza è durata una decina d’anni e mi ha dato molto  permettendomi di acquisire  nuove tecniche, una certa manualità, l’uso di vari materiali, la magia di lavorare su un palco, grandi e piccole soddisfazioni nell’ambito dell’opera lirica…peccato che ormai di questi laboratori non ce ne siano   molti….

Raccontaci qualche aneddoto relativo al magico mondo del teatro e della scenografia
Le scenografie che dipingevo  erano relative al mondo della  lirica. Quello del “bel canto” era un mondo nuovo, per me. Invece della classica tela, dipingevo uno scenario di 12 metri per 8  sempre in tela appoggiata a terra e , per dipingerla, dovevo camminarci sopra. Come ti dicevo, operavo insieme al  gruppo “Eidos”;  avevamo un laboratorio a Fermo e i nostri allestimenti  poi approdavano nei vari teatri di  Fermo,  Ascoli Piceno,  Macerata ed anche all’estero, in  Germania.

In una  occasione, in particolare,  allo Sferisterio di Macerata lavoravo ad un fondale scenografico in un’opera che vedeva Katia Ricciarelli come Direttore artistico. L’opera era il Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi e , per l’occasione, dipinsi due fondali  di otto metri e largo dodici metri: uno era relativo a  scene di battaglia tra galeoni e l’altra rappresentava un   mare tempestoso. La particolarità consisteva nel fatto che il fondale scenografico era dipinto su  “tulle” e quindi: se   la luce era frontale  si vedeva l’immagine dipinta, mentre con la luce da  dietro, il tutto  rimaneva in trasparenza e si vedevano altre scene..

Un’altra esperienza bellissima fu quella di dipingere  lo scenario della “Norma”  di Bellini mentre i cantanti lirici provavano in teatro.

Oltre fondali teatrali hai realizzato moltissime tele, dipinti ed hai partecipato a mostre importanti…
Dopo le prime   collettive d’arte nell’ambito dell’Accademia, l’esperienza delle mostre è iniziata  da pochi anni.
In particolare, la Marguttiana del 2015 è stata una bellissima sorpresa per me.  Era la prima volta che partecipavo e vinsi il primo premio. Fu una grande emozione   perché non me lo aspettavo e fu piacevole partecipare. Durante il periodo dell’Accademia ho partecipato ad Biella ad un importante mostra di stampe mentre a Sarzana ho partecipato ad una mostra realizzata nel castello-fortezza con il dipinto “Yuma”

Ricordi piu’ belli legati al mondo dell’arte
Uno dei ricordi più belli è legato ad un allestimento scenografico per uno spettacolo del ballerino e coreografo americano Daniel Ezralow. Lo spettacolo “Open” venne realizzato a Civitanova alta ed io dipinsi per l’occasione un costume da ballerina ed una rete da mare scenografica. Fu una esperienza bellissima lavorare con Daniel, con il gruppo di artisti del teatro e dipingere durante le prove del balletto. Vivi il tutto in maniera più intensa ed affascinante.

Altre esperienze artistiche?
Amo l’arte  in ogni sua forma.  Amo la musica (da piccola suonavo la fisarmonica). Adoro fare esperienze diverse con materiali diversi come pittura e decorazione su mobili, muri,  persino su una moto, sulle scarpe e  cappelli (….come potevano mancare?). Quello dell’arte è un mondo che ti porta a fare molti sacrifici, ma li faccio con piacere.
Anche la fotografia è un mondo che mi appassiona molto….ogni occasione è buona per un “click”. Non riesco a guardarmi in giro senza notare anche qualche piccolo particolare che già in mente immagino come riprodurre, realizzare, rivedere. Quello della foto  è una passione che avevo fin dai tempi dell’Accademia. Mi incuriosisce tutto, adoro fotografare. E’ una passione. I miei soggetti preferiti spaziano dalle architetture, ai vecchi portoni, ai particolari della natura, ai texure .

Per la maggior parte del tempo ho lavorato su commissione dipingendo principalmente ritratti, paesaggi e scene varie.  In quel caso è doveroso attenersi al tema commesso, ma quando dipingo  per me preferisco sperimentare nuove tecniche, inserire materiali, andando alla ricerca di novità aggirando gli schemi rigidi della commissione. Fondamentalmente, il ritratto è quello che amo maggiormente fare, sin da sempre. Provo una grande emozione nel realizzarlo nella speranza di trasmettere questa stessa emozione a chi l’osserva.

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