GiubileoDIOCESI – Pubblichiamo le parole del Vescovo Carlo Bresciani pronunciate durante il giubileo della Scuola. Domani pubblicheremo le foto e il servizio completo.
Mons. Bresciani: Carissimi ragazzi, genitori, docenti e personale della scuola, benvenuti in questo pellegrinaggio alla cattedrale per il vostro giubileo della misericordia. Sono particolarmente contento di accogliervi in questa nostra Chiesa, madre di tutte le chiese della nostra diocesi, e mi unisco volentieri alla vostra preghiera invocando con voi la misericordia di Dio per diventare a nostra volta misericordiosi come Lui.

Il brano della prima lettura, tratta dal libro del Siracide e il brano del vangelo di Luca ci hanno ricordato che Dio è un giudice giusto che non fa preferenza di persone: per lui non è importante se siamo ricchi o poveri: ascolta la preghiera di tutti, anzi la preghiera del povero ‘arriva fino alle nubi’, la preghiera, cioè, di colui che si pone davanti a Lui con umiltà riconoscendo le proprie colpe e invocando la sua misericordia. Siamo venuti qui proprio per invocare questa benevola misericordia nei nostri confronti, perché ci riconosciamo un po’ tutti nei panni del povero pubblicano che, riconoscendo i propri peccati, si confessa peccatore davanti a Dio.

Dio dona a tutti i suoi doni e chiama ciascuno a metterli a frutto a beneficio proprio e di tutti gli altri. Il mondo della scuola si fa carico in modo speciale del dono dell’intelligenza e si fa carico dell’esercizio dell’opera di misericordia spirituale che riguarda l’insegnare a coloro che non conoscono ancora, appunto coloro che ignorano. Si tratta carissimi docenti di accostare gli alunni alla verità del mondo, alla sua comprensione in tutte le sue componenti materiali, umane e spirituali. È una grande opera di misericordia spirituale aiutare nella scoperta di una verità che ci supera, la comprensione della quale però ci libera nei nostri rapporti. Conoscendo la verità delle cose siamo liberati perché abbiamo la bussola per la corretta impostazione dei rapporti con ciò che ci circonda e che è dono di Dio. Si tratta di un’opera di misericordia spirituale perché in ogni verità, in quanto essa ci supera, ci trascende, c’è una traccia di Dio che è la Verità.

 Vivete la vostra professione nei confronti dei ragazzi con questo animo interiore: si tratta di un’opera di misericordia fondamentale, perché solo la conoscenza libera la persona nella sua capacità di amare, senza della quale non c’è libertà e vita buona per l’essere umano. È vero, la conoscenza da sola non basta alla formazione dell’uomo maturo: c’è bisogno di una rete di solidarietà e collaborazione tra famiglia, società civile e scuola perché l’opera educativa delle nuove generazioni possa raggiungere i risultati sperati.

Cari genitori, docenti e personale della scuola: cercate e favorite queste solidarietà e collaborazione e vivete la vostra professione come un’opera di misericordia spirituale nei confronti dei ragazzi e come collaboratori della misericordia di Dio, attenti e benevoli verso ogni ragazzo che vi viene affidato. Siate nei confronti di tutti guide sicure sulla via della verità con pazienza ed amore e vedete in ogni ragazzo un figlio di Dio che deve imparare ad apprezzare i doni del Padre.

Carissimi ragazzi, siete qui con i vostri genitori, docenti e con tutto il personale che fa funzionare la vostra scuola. Imparate ad apprezzare quanto viene fatto per voi, affinché possiate entrare da protagonisti nel mondo e nella vita che vi è stata donata. Siate riconoscenti a Dio e a coloro che vi accompagnano nella scoperta delle entusiasmanti bellezze del mondo che Dio ha preparato per voi. In queste bellezze imparate a vedere la sapiente e amorevole mano di Colui che le ha preparate per noi.

Il vostro impegno e la vostra fatica nello studio -, sì perché voi lo sapete bene che lo studio è anche fatica -, è il modo di trarre fuori il meglio di voi stessi, quei doni che Dio ha deposto dentro di voi. Ricordate che, se basta un click sul tablet per ottenere una notizia, non basta un click per crescere e formare la vostra vita buona. Occorre la vostra perseveranza per comprendere e vivere a fondo il bello e il buono che la vita vi riserva, occorre la vostra creatività che non si estranea dalla realtà e dalle relazioni chiudendovi in un mondo virtuale e illusorio. È solo imparando giorno per giorno a vivere saggiamente che entrerete nella vita godendone a pieno tutte le sue ricchezze.

Imparate a dire grazie per quello che vi viene dato e per l’aiuto che genitori, docenti e personale scolastico vi offrono per crescere verso la vita adulta in questo mondo. Lasciatevi guidare da chi vi sta accanto nel vostro cammino scolastico, senza mai dimenticare i saggi insegnamenti dei vostri genitori che sono preoccupati soprattutto del vostro bene.

Ma tutti insieme – alunni, genitori, docenti e personale della scuola – impariamo sempre più a metterci alla scuola di Gesù, vero e unico maestro di vita. Egli non ci allontana dalla conoscenza delle bellezze del mondo, ma ci introduce a saperle gustare nel loro vero valore che dà sapore alla vita. Da Lui dobbiamo sempre imparare non tanto come sono fatte le cose, in questo ci aiuta la scienza che le studia, ma come dobbiamo usarle ed amarle per il bene nostro e di tutti.

Il Signore Gesù vi accompagni, la sua misericordia vi rinfranchi nelle vostre fatiche e debolezze, e imparate da Lui ad essere misericordiosi soprattutto con chi è più nel bisogno e nelle difficoltà.

Maria, madre della misericordia, con la sua tenerezza di madre vi è vicina in ogni passo del vostro cammino. Confidate sempre nel suo materno aiuto”.

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