Di Fernando Ciarrocchi

MONTEPRANDONE – Quasi dall’inizio di quest’anno, orientativamente, correva con insistenza una voce tra i monteprandonesi del centro storico. Verso la fine di giugno se non ricordiamo male i nostri amati sacerdoti- concittadini, Don Giacomo Novelli e il noto archeologo internazionale, Padre Stanislao Loffreda, taglieranno il lusinghiero traguardo di sessant’anni di sacerdozio.

Sessant’anni di vita donati a Nostro Signore Gesù Cristo e alle rispettive comunità cui sono stati chiamati.
Ebbene il giorno tanto atteso è arrivato: mercoledì 29 giugno, nella monumentale chiesa parrocchiale di S. Nicolò, è stata concelebrata la solenne santa messa, animata dalla corale del Santuario di Santa Maria delle Grazie e San Giacomo della Marca, diretta dal maestro Primo Scipioni, per festeggiare la bellissima e unica ricorrenza del sessantesimo di sacerdozio di Padre Stanilsao Loffreda e Don Giacomo Novelli.
La funzione religiosa ha visto riunito un buon numero di sacerdoti diocesani e religiosi francescani che hanno concelebrato l’Eucarestia, con il parroco Don Gianluca Pelliccioni, con Padre Lorenzo Turchi, Guardiano del Santuario di Santa Maria delle Grazie e San Giacomo della Marca, con il Vicario diocesano, mons. Romualdo Sscarponi, altro monteprandonese che la storia ha voluto presente in questa pagina indelebile di storia locale.
Mons. Romualdo Scarponi nella sua omelia, si è commosso per ben due volte, quando ha ricordato le umili origini delle rispettive famiglie di provenienza dei sacerdoti senza dimenticare, Don Armando Alessandrini e Don Andrea Marozzi di cui in ciascuno di noi è sempre vivo il loro ricordo con tanto affetto.
A tal proposito il nostro Don Romualdo, con la voce rotta dall’emozione, ha sottolineato” Io sono il frutto vocazionale di quello che è stato il buon Parroco Don Armando Alessandrini che ha servito questa bella comunità per molti anni”.
“Genuina umiltà, ha proseguito Don Romualdo, supportata da tanta devota e sincera preghiera che ha generato molte splendide vocazioni che sono state e sono la ricchezza inestimabile di tutta la Chiesa”
Don Romualdo ha ringraziato di cuore i suoi due illustri concittadini religiosi per la loro testimonianza di uomini di fede e di chiesa: ha concluso “preghiamo intensamente per nuove vocazioni, visto che siamo ancora fermi a Don Anselmo Fulgenzi e a Padre Gabriele Lazzarini.
La nostra è terra francescana e per questo è stata e sarà sempre madre di buone e sante vocazioni”.
Padre Stanislao Loffreda, francescano minore, ad oggi è tra i più autorevoli e quotati archeologi cristiani a livello mondiale.
E’ stato docente in numerose università americane, autore di pubblicazioni e articoli specialistici nelle più prestigiose riviste di archeologia.
Con piacere ricordo un episodio. Padre Stanislao quando poteva d’estate ritornava nel suo paesello a trascorrere alcune settimane di meritato riposo.
La sua prima visita era al Parroco Don Armando di cui era amico fraterno e coetaneo di ordinazione sacerdotale.
Ebbene una volta gli fece omaggio di una delle sue prestigiose pubblicazioni: riguardava le lanterne rinvenute in Terra Santa e l’importante scoperta mondiale della casa che fu di Simon Pietro a Cafarnao.
Padre Stanislao per l’occasione del suo sessantesimo ha voluto scrivere un pensiero di ringraziamento: ”Rev.mo Mons. Romualdo, è un privilegio poter celebrare il 60.mo del mio sacerdozio in questa chiesa dove fui battezzato, dove fui cresimato e dove fui consacrato sacerdote insieme a Don Giacomo, qui presente e ad altri due compaesani, Don Armando e Don Andrea che oggi ci sorridono dal cielo”.
A proposito della sua passione per l’archeologia P. Stanislao ha scritto” Il Buon Dio non usa mai lo stampo nel forgiare gli uomini: mentre Don Giacomo è stato per tutta la vita a contatto con le anime, io (Fra Stanislao) sono stato a contatto con i cocci. Ti invidio, caro Don Giacomo, ma nello stesso tempo sorrido al Signore che solo gradatamente mi ha fatto capire che era Lui a volermi archeologo di Terra Santa e che questa vocazione non contrastava affatto con la vocazione sacerdotale”.
Monteprandone ha voluto esternare la più sincera gratitudine a questo suo illustre figlio francescano.
L’associazione culturale “Mons. Eugenio Massi”, dedicata, al francescano monteprandonese, mons. Eugenio Massi, missionario in Cina, deceduto durante un bombardamento della Seconda Guerra mondiale in Cina, rappresentata dal presidente, Romandini Natalino, ha donato a Padre Stanislao una pergamena ricordo in cui si esprime profonda gratitudine sia allo stimato archeologo cristiano di fama mondiale, sial coerente testimone di Cristo alla sequela di San Francesco d’Assisi.
I residenti delle vie Allegretti e degli Orti, luoghi cari a Padre Stanislao, gli hanno donato un’offerta per mezzo della loro rappresentante, la Sig,ra Adele Pallotta che ha letto parole di affetto e di stima rivolte al simpatico e illustre concittadino francescano Padre Stanislao.
Per finire Don Giacomo Novelli ha ricordato alcuni episodi della sua vita di sacerdote sempre impegnato nella crescita cristiana delle comunità in cui ha svolto il suo ministero sacerdotale con dedizione e generosità.
Poi foto con tutti e festa al teatrino parrocchiale.

Ad maiora Padre Stanislao Loffeda e Don Giacomo Novelli.

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