RapitiUn diario “clandestino” dei due mesi di prigionia, nelle mani dei terroristi di Boko Haram in Camerun, al confine con la Nigeria. Arriva in libreria “Rapiti con Dio. Due mesi prigionieri di Boko Haram“, pubblicato dalla Editrice missionaria italiana (Emi). Era il 4 aprile 2014 quando i sacerdoti vicentini Giantonio Allegri e Giampaolo Marta, insieme alla religiosa canadese Gilberte Bussière, vennero rapiti nel cuore della notte da un commando di terroristi di Boko Haram. Grazie a un piccolo taccuino e una penna suor Gilberte riuscì a tenere un diario “clandestino” di quei terribili mesi, al quale affidare le sue confidenze, i suoi timori – dovuti anche a un aggravarsi progressivo delle sue condizioni di salute – ma anche la fiducia in una prossima liberazione. La religiosa, sottolinea nella prefazione monsignor Giancarlo Bregantini, “in un stile fresco e semplice ci trasporta nell’universo psicologico di una persona rapita. Ho letto il racconto senza mai staccare gli occhi dalle parole, pensando che non era finzione ma tutta realtà”. Nella piena accettazione del dolore, dormendo all’aperto, senza coperte per potersi proteggere dal freddo e dalla pioggia, con pochissimo cibo, quasi senza acqua e sotto la minaccia costante delle armi, i tre missionari trovarono conforto nella riflessione quotidiana sulla parola di Dio, fino alla celebrazione della Settimana Santa e della Pasqua di Risurrezione. Nelle parole dei tre autori “questo diario ‘clandestino’ ci ha aiutato a dare senso a questa esperienza, non cercata ma vissuta nella fraternità, nella preghiera, nella spoliazione, e che nonostante le privazioni vissute ci ha sicuramente arricchito”.

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