“Non c’è ancora la marcia indietro del Governo nella legge di stabilità su Azzardopoli. La legge ha bisogno di essere ripulita e azzerata di tutte quelle parti che in maniera diretta o indiretta incentivano il mercato dell’azzardo. C’è tanto lavoro ancora da fare, affinché davvero si possa percepire un’inequivocabile inversione di rotta del Governo”.

Lo affermano il segretario della Consulta nazionale antiusura “Giovanni Paolo”, monsignor Alberto D’Urso, e Attilio Simeone, coordinatore del “Cartello insieme contro l’azzardo”, a proposito dei paragrafi della legge di stabilità in cui si promuove ancora di più il gioco d‘azzardo. “La sanatoria dei Centri trasmissione dati illegali e l’aumento delle concessioni per i giochi on line costituiranno comunque nuova offerta di gioco d’azzardo – sottolineano -. È necessario un taglio netto alla sua diffusione e alle conseguenze devastanti per l’economia e per il benessere dei cittadini”. “Occorre che sia chiara la posizione dello Stato in merito al gioco d’azzardo, cioè che è inconciliabile con i princìpi etico-sociali dell‘ordinamento costituzionale”, precisano: “Le cronache giornalistiche tutti i giorni ci confermano come l‘economia dell‘azzardo è largamente permeata dalla presenza della criminalità”. I due organismi ricordano che “il gioco d’azzardo traina verso un’altra piaga sociale, l’usura”. La Consulta e il Cartello insieme alle associazioni di volontariato contro l’azzardo, infine, rinnovano l‘appello al Governo e al Parlamento affinché nella Legge di stabilità sia inserita una norma che estende alle famiglie “le provvidenze di cui all‘art. 14 della legge antiusura (108 del 1996) in modo da incentivare la lotta all‘usura collegata anche al gioco d‘azzardo”.

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