umberto silenzi caritasDIOCESI – Pubblichiamo la lettera di dimissioni di Umberto Silenzi da Direttore della Caritas Diocesana di San Benedetto del Tronto.

“Eccellenza Reverendissima,

alla fine del mio mandato come Direttore della Caritas Diocesana di San Benedetto del Tronto a causa delle dmissioni che Le consegno con questa lettera per miei seri problemi di salute, desidero condividere qualche pensiero.
Prima di tutto devo rendere grazie al Signore perchè, nonostante tante fatiche, sono stati anni molto ricchi dal punto di vista personale, familiare, spirituale e professionale.
Il mio primo grazie va a coloro che hanno avuto fiducia in me e pazienza.
Innanzitutto, al Vescovo emerito Gervasio Gestori che mi ha chiamato e confermato per un compito di grande responsabilità, dimostrando fiducia e stima nella mia persona e nella Caritas Diocesana, e a Lei, Vescovo Carlo, che mi ha riproposto in questo ultimo periodo.
E grazie a tutti coloro che ho incontrato in questo tratto di strada, che mi hanno accompagnato nelle molteplici situazioni (persone) di povertà e sofferenza.

Credo di dovere il Grazie più grande a Nicoletta, mia moglie, ce davvero ha “sopportato”, pertanto su di sé tanta fatica dovuta alla mia assenza da casa.
In questi anni l’ho sentita vicina nei momenti più difficili, anche se non è stato facile, per me, rendere a lei tutto quanto il vissuto di un’esperienza così grande. Ma il solo fatto di averla e sentirla sempre al mio fianco (anche nel silenzio nell’attesa), è stato per me motivo di sostegno e incoraggiamento.

Questo ruolo mi ha permesso di incontrare tanta gente nuova, di entrare in relazione con situazioni e persone che prima non conoscevo.

Mi ha permesso di conoscere meglio la mia Chiesa Diocesana, i Sacerdoti, gli Operatori della Caritas Parrochiali, i Servizi Pubblici, le Istituzioni, il grande mondo del Terzo Settore e del Volotnariato… sopratutto, mi ha permesso di scoprire ancora meglio quanto sia ricca la nostra Diocesi e il territorio tutto.
Credo anche che il grande servizio di carità espresso nei diversi servizi (Cnetro di ascolto, Mensa, dormitorio, Poliambulatorio, Cento Polivalente…) sia Segno eloquente di una Chiesa che vuole bene ai poveri.
Questi quattordici anni mi hanno fatto vivere momenti interessanti, unici e di successo, grazie all’impegno di tutti.
Certo, non è stato facile mettere insieme molte persone e gruppi diversi a lavorare, a condividere progetti e programmi, ciascuno col proprio carisma e, questa, è forse stata la fatica più grande: un cammino costante, vissuto quotidianamente tra “gli ultimi”.

Credo che la preghiera, in questo tempo di cambiamento della mia vita, sia la strada più “sicura” da percorrere, consapevole che la Caritas sarà sempre, per me una delle fonti principali di motivazione e di discernimento.
Certo di trovare in Lei un cuore attento e sensibile, chiedo la Sua paterna benedizione”.

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