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GROTTAMMARE – Miserere, Stabat Mater, Stava Maria Dolente, è il canto del coro delle Pie Donne, rappresentato dalle donne grottammaresi, sicuramente una delle sezioni più caratteristiche della processione del Cristo Morto, organizzato dalla Confraternita dell’Addolorata della Parrocchia di San Giovanni Battista, che dal 1738 grazie a Padre Antonio Petrocchi, rappresenta un rito che si ripete ogni tre anni che si tramanda di generazione in generazione

Un silenzioso canto di cinquecento figuranti che marciano in un andata e ritorno dal Vecchio Incasato di Grottammare, attraverso Piazza Garibaldi, Via Leopardi, Via XX Settembre, Viale Ballestra, Via Marconi, Piazza Fazzini, Via Cairoli, Via Sisto V, Viale Crucioli, Via Laureati, Via Fratelli Rosselli e arrivo in salita, per utilizzare un registro ciclistico, attraverso Via Sant’Agostino.

All’insegna del successo l’edizione 2015 della manifestazione che ha visto la presenza di tantissime persone lungo le strade. Grottammare si è fermata, Grottammare è unita, ogni grottammarese di ogni dove è raccolto nel silenzio del Venerdì Santo.

Tra le autorità presenti al corteo religioso il Sindaco Piergallini, il Consigliere Stefano Novelli in rappresentanza della Provincia di Ascoli e anche il nostro Vescovo Carlo Bresciani.

Imponente il servizio d’ordine, con Polizia Locale, Protezione Civile e Carabinieri a garantire la perfetta riuscita della manifestazione, svoltasi in uno scenario invernale, sotto una meravigliosa luna piena.

La banda suona marce funebri, accompagnando un corteo silenzioso che in ogni sezione nasconde delle curiosità. Basti pensare alla borsa maledetta di Giuda, al sasso che colpì il volto di Gesù, ai dadi sintetizzanti l’egoismo umano.

Un corteo che ha come inizio la tradizionale sfilata dei soldati romani a cavallo con le insegne imperiali e che culmina con il Cristo, in veste rossa, con la pesante Croce sulle spalle e i piedi incatenati, scortato da un piccolo drappello di soldati graduati a piedi, guidati dal loro decurione, armati di gladio (la corta , ma micidiale spada dei romani), di lancia (una di esse colpirono il costato di Gesù) e lo scudo.

Altro elemento d’interesse è rappresentato dal sacro volto, cioè un lenzuolo di lino con impressa l’immagine acheiropoieta del Cristo, meglio conosciuta come la Sacra Sindone.

Tra la rappresentazioni della Via Crucis e il canto di “A patir la cruda morte” del coro delle pie donne bambine, sette parole annunciano l’agonia di Gesù:  Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno; oggi sarai con me in Paradiso; Donna, ecco tuo figlio, figlio, ecco tua Madre; Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?; Ho sete; Tutto è compiuto; Padre, nelle Tue mani raccomando il mio spirito.

Le quattro statue dell’Addolorata velata a lutto, di San Giovanni Evangelista, della Veronica e della Maddalena, sanciscono l’epilogo del corteo di una delle manifestazioni più sentite di Grottammare e concludiamo il nostro racconto immaginando di essere lì tra le vie della città, immersi nel silenzio del Venerdì Santo.

Grottammare (111)

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