imageGROTTAMMARE – Da qualche settimana, ogni sabato a partire dalle 23.00, presso la chiesa di San Giovanni Battista di Grottammare si recita il rosario in onore di “Maria che scioglie i nodi”. Molti fedeli si ritrovano in chiesa per pregare e cantare insieme. Il momento più suggestivo avviene quando fra il terzo e il quarto mistero i fedeli si mettono in fila per deporre ai piedi dell’immagine di Maria un nastrino con un nodo.

La devozione a Maria che scioglie i nodi è stata introdotta a Grottammare dal signor Mimmo Cuzzilla con l’aiuto del parroco don Giorgio Carini. Il signor Cuzzilla si è avvicinato alla devozione a Maria che scioglie i nodi la notte del 21 ottobre 2005, quando si è ritrovato a recitare il rosario nella chiesa di Sant’Anastasia a Roma. Nella stessa chiesa ha conosciuto colei che poi sarebbe diventata sua moglie. Il signor Cuzzilla ha un sogno nel cuore, quello di costruire la prima chiesa in Italia interamente dedicata a Maria che scioglie i nodi.

Ma qual è l’origine dell’immagine di Maria che scioglie i nodi e della devozione ad essa legata? Questa immagine è stata dipinta nel 1700 dal pittore tedesco Johann Georg Schmidtner per la chiesa di San Pietro, nella città di Augusta, su commissione del facoltoso prelato Hieronymus Ambrosius Langenmante.

Il soggetto del quadro si ispira probabilmente a un passo dell’Adversus Haereses nel quale Sant’Ireneo di Lione scrive: “Il nodo della disobbedienza di Eva ha avuto la sua soluzione con l’obbedienza di Maria; ciò che la vergine Eva aveva legato con la sua incredulità, la vergine Maria l’ha sciolto con la sua fede”.

Nel dipinto infatti possiamo vedere un angelo che porge alla Vergine un filo pieno di nodi. La Madonna scioglie i nodi dando la parte sbrogliata ad un altro angelo.

Maria viene raffigurata come la donna dell’apocalisse: sul capo ha una corona di 12 stelle, con il piede schiaccia il serpente e tutta la sua figura si erge su uno spicchio di luna.

La Vergine compie la complessa operazione di sciogliere i nodi fra i cori angelici e sotto la protezione dello Spirito Santo, rappresentato dalla colomba che possiamo vedere sopra al suo capo.

Nella parte bassa del dipinto vediamo l’arcangelo Raffaele mentre accompagna Tobia verso la città dove il giovane israelita troverà Sara, la sua futura moglie. La tradizione racconta che il nonno di Hieronymus Ambrosius avesse avuto dei problemi di carattere sentimentale, risolti dopo aver invocato l’intercessione della Madonna. Ciò spiegherebbe la presenza di questo tema biblico nella tela.

L’immagine della Madonna che scioglie i nodi è diventata nota negli ultimi tempi perché particolarmente cara a Papa Francesco. Verso la metà degli anni Ottanta, Bergoglio si recò per motivi di studio in Germania, ebbe modo di vedere la tela e ne rimase affascinato. Tornato in Argentina e contribuì a diffonderne il culto.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *