Foto Simone Incicco

GROTTAMMARE – Grande successo per lo sbarco “papale” 2014.
Una giornata che non prometteva nulla di buono, dal clima ventoso e piovigginoso, ma poi tutto si è svolto regolarmente, tantissima la folla davanti al kursaal e la riuscita dell’iniziativa. Grazie all’Amministrazione comunale e ai volontari del Presepe Vivente che collaborano, la rievocazione medievale dello sbarco di papa Alessandro III a Grottammare, quest’anno è stata arricchita dal corteo storico.
All’imbrunire, già la folla si era radunata sulla spiaggia, poi la pirotecnica “Santa Chiara” ha iniziato a far brillare i fuochi d’artificio per simulare una tempesta e la “cocca” dove si trovava il “papa” ha iniziato ad avvicinarsi fino ad arrivare sulla riva.

L’applauso festante della gente e dei numerosi turisti ha accolto il figurante che impersonava il pontefice che- secondo la tradizione- nell’alto medioevo sbarcò fortunosamente sul lido di Grottammare all’altezza della foce del Tesino, nei pressi della chiesa abaziale di San Martino. La rievocazione è supportata dall’unico elemento storico più datato, ossia la bolla ottocentesca del vescovo ripano Bartolomeo Bacher, che sancì la storicità della “Sacra Giubilare”, tramandata per generazione, in cui il pontefice promise tante indulgenze per quanti granelli di sabbia contenuti nel suo camauro, ogniqualvolta il 1 luglio fosse capitato di Domenica..

Difatti gli anziani narravano che l’originaria bolla di Alessandro III fu murata in uno dei pilastri della chiesa di San Martino e mai ritrovata. In realtà come riferisce lo storico Giuseppe speranza sul cadere dell’800, vi era a Grottammare il primo luglio una festa pagana preesistente, probabilmente “sacralizzata” con l’avvento del Cristianesimo dall’Ottava di San Giovanni- come ha suggerito il contemporaneo studioso di topografia antica Don Vincenzo Galiè , che aveva la sua conclusione il 1 luglio.

Non dimentichiamo che ab immemorabili vi è un’epigrafe murata a San Martino che rivela il restauro del tempio della dea picena Cupra, elargito a cura e spese dell’imperatore Adriano nel 127 d. C. Se la “sacra” ha origini antichissime, la rievocazione dello sbarco risale al 2012, grazie alla felice intuizione dell’ex sindaco Luigi Merli.
Un plauso va all’attuale sindaco, Enrico Piergallini, che ha raccolto con entusiasmo il testimone e a Fabrizio Rosati, presidente dell’associazione Presepe Vivente, che ha risposto alla chiamata del sindaco con mente e cuore, insieme ai suoi collaboratori.
Complimenti anche al comitato Stazione di Grottammare.

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