Di Daniela Rocchi
“Ho la gioia di annunciare che, a Dio piacendo, il 15 agosto prossimo, a Daejeon, nella Repubblica di Corea, incontrerò i giovani dell’Asia nel loro grande raduno continentale”. Le parole di Papa Francesco, all’Angelus di domenica scorsa, sono state ascoltate “con le lacrime agli occhi” da monsignorLazzaro You Heung-sik, vescovo della diocesi di Daejeon che così racconta la sua emozione all’annuncio del Pontefice che già aveva, lo scorso marzo parlato del suo viaggio (14-18 agosto), il terzo di un Papa, in Corea del Sud. Nella sua diocesi, posta al centro del Paese, si terrà, infatti, la VI Giornata della Gioventù asiatica. “Un evento straordinario per tutto il nostro Paese – dice il vescovo – difficile esprimere a parole la nostra gioia. Credo che sia un miracolo operato dalla Madonna”. Perché? “Come è noto – risponde emozionato mons. You Heung-sik – Papa Francesco verrà in Corea del Sud anche per beatificare 124 martiri coreani uccisi in odio alla fede tra il 1791 e il 1888. Bene, 49 di questi martiri provengono da qui, da Daejeon. Il cristianesimo in Corea è entrato non grazie ai missionari ma agli stessi fedeli laici coreani, tra loro alcuni studiosi. Per costoro ben presto lo studio divenne sorgente di fede. Grazie a loro il Vangelo è arrivato alla gente più semplice che sulla Scrittura ha fondato la vita quotidiana. È stata la loro testimonianza a portare il Vangelo nel mio territorio”.
Sarà dunque una Giornata della gioventù asiatica nel nome dei martiri?
“Desideriamo portare alle nostre nuove generazioni i martiri della fede come esempio di vita speso per gli altri, fino all’effusione del sangue. Questi martiri sono lo specchio della santità che vogliamo proporre ai giovani dell’Asia”.
Il logo della Giornata sembra dirlo chiaramente…
“Già. Esso presenta la Croce simbolo della salvezza di Cristo. Ai lati della Croce campeggiano due fiammelle, una rossa, che ricorda il sangue dei martiri, ed una blu per richiamare nel contempo i colori nazionali. Sotto la Croce si trova un Y stilizzata che significa Youth (giovani), ai lati dell’Y una ‘a’ (Asian) ed una ‘d’ (Day) per l’acronimo Asian youth day (Giornata asiatica dei giovani). Nella forma la ‘a’ e la ‘d’ ricordano l’alfa e l’omega, per ribadire che tutto ha origine e tutto finisce in Dio. Da qui lo slogan ‘Gioventù Asiatica, destati, la gloria dei martiri risplende su di te!”
Quanti giovani vi attendete?
“Difficile prevederlo adesso. Di certo diverse migliaia. In Asia i cattolici sono una esigua minoranza, e molti vengono da Paesi poveri. A complicare le cose poi ci sono le variegate composizioni etniche, razziali, linguistiche di questo grandissimo continente. Per entrare in Corea serve il visto e il viaggio costa molto. Tanti giovani sono senza lavoro e quindi fare previsioni è difficile. Sappiamo che, con i coreani, potrebbero arrivare oltre 1200 giovani da 22 nazioni asiatiche ed ora che il Papa ha ribadito che verrà le iscrizioni cresceranno molto”.
Che Paese troverà Papa Francesco?
“Un Paese in cui i cristiani stanno aumentando. Oggi ci sono poco meno di 5 milioni e mezzo di cattolici (10,4% della popolazione). Le ultime statistiche parlano di un +1,5%, rispetto ai dati degli anni precedenti. E così anche l’economia. Questa crescita dei fedeli potrebbe fare della Corea la locomotiva dell’evangelizzazione dell’Asia e credo che la prossima visita del Papa darà ulteriore forza a quest’opera. Tutto il popolo vuole bene a Papa Francesco”.
Quali sono i principali momenti del programma della visita papale?
“Il Papa sarà in Corea dal 14 al 18 agosto, due giorni (14 e 15) li trascorrerà nella mia diocesi dove incontrerà i vescovi e le autorità. Il 15 agosto il Pontefice celebrerà la messa nello stadio di Daejeon, subito dopo pranzerà con 20 giovani rappresentanti dell’Asia. Nel pomeriggio del 15 andrà a Solmae dove è nato il primo santo coreano e dove incontrerà seimila giovani in una tenda allestita appositamente. Tra questi anche gli aspiranti al sacerdozio e i seminaristi. In questo incontro Papa Francesco risponderà alle domande dei giovani. Il 16 mattina sarà a Seoul per la beatificazione dei 124 martiri, poi la visita a Cheongju ad una casa di accoglienza per persone disabili cui farà seguito l’udienza ai religiosi e religiose e poi ai laici. Domenica 17, il Papa si recherà a Haemi dove sono morte migliaia di persone che hanno dato la vita per Cristo e qui avverrà l’incontro coi vescovi dell’Asia. Il pomeriggio sempre ad Haemi la messa finale con i giovani. Il 18 agosto il viaggio terminerà con la messa a Seoul per la riconciliazione e la pace delle due Coree. E questo sarà un momento forte per tutto il popolo coreano”.

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