ROMA – Si è spento all’età di 93 anni padre Ferdinando Castelli SJ. Di origine calabrese, per 40 anni ha fatto parte del collegio degli scrittori de “La Civiltà Cattolica” occupandosi di letteratura. È stato autore di numerosi volumi nei quali si è interessato della dimensione religiosa in vari poeti e scrittori. Fondamentale la sua monumentale opera “Volti di Gesù nella letteratura moderna” edito in tre volumi.

Recentemente aveva scritto “Sentinelle dell’assoluto (2012), “Cento finestre su Dio” e “Gesù insonnia del mondo” (2013).

Proprio ieri, nell’ambito de “I venerdì di propaganda” è stato presentato presso la Libreria internazionale Paolo VI il suo ultimo libro edito dalla Lev: “Meditare il Natale. Letteratura e spiritualità”.

Il lavoro intelletuale svolto da padre Castelli nei lunghi anni della sua carriera è particolarmente prezioso nel nostro contesto culturale che è sempre più frammentato.

L’uomo contemporaneo infatti percepisce l’esperienza religiosa come come qualcosa di a se stante, come un aspetto della vita accanto agli altri e difficilmente riesce a cogliere i nessi e le relazioni con gli altri ambiti della vita umana.

Ecco allora che il sottotitolo del suo ultimo libro potrebbe apparire all’uomo comune qualcosa di enigmatico. Cosa c’entra la letteratura con la spiritualità? E più in generale, che cosa c’entra l’evento Cristo con le varie espressioni artistiche e con ogni attività umana?

Possiamo trovare risposta a queste domande nel complesso e affascinante patrimonio dogmatico e concettuale del cristianesimo e più precisamente nella letteratura giovannea. Il quarto evengelista ci presenta nel suo primo capitolo il Logos e il Logos incarnato.

Proprio perché il Figlio di Dio è Logos, parola, vediamo che nel corso dei secoli un gran numero di scrittori, credenti e non, si sono interessati a lui. Proprio perché egli è Logos incarnato, e quindi visibile, tangibile, con una forma, con una proporzione, è stato rappresentato, dipinto, scolpito.

Ecco allora che il mistero del Natale, che è alla radice di questo fenomeno culturale, è stato oggetto di riflessione di parecchi autori contemporanei. Alcuni loro brani sono stati raccolti in forma antologica da Padre Castelli e proposti all’attenzione del lettore.

Il volume è stato introdotto dalla critica letteraria Neria De Giovanni che ha selezionato 6 brani che sono stati poi letti dall’attore Alex Pascoli, pronipote del celebre poeta. Fra questi, particolare successo ha riscosso in sala quello dello scrittore Paul Sartre, che, nonostante la sua appartenenza alla corrente dell’esistenzialismo ateo ha ritratto la divina maternità di Maria con parole di incomparabile bellezza.

La nostra redazione porge al collegio degli scrittori de “La Civiltà Cattolica” le più sentite condoglianze per la perdita di un autore così elevato. Ci piace pensare che Padre Castelli, il quale ha usato le parole e che ha studiato quelle degli uomini, ora si trova davanti alla Parola eterna del Padre.

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