Nel viaggio nell’ Italia dei Capolavori, di domenica 17 marzo promosso dall’Azione Cattolica e dal Mlac, fra otto regioni italiane e otto modelli imprenditoriali, nelle Marche si fa tappa nell’impresa marinara. Impresa gloriosa e ricca della nostra città, che in questo momento di crisi si chiede se può ancora essere un modello di sviluppo. Nella mattinata di domenica si dipanerà il racconto dell’impresa marinara in una tavola rotonda, presso la Sede dell’Associazione Pescatori Sambenedettesi, e tra questi il racconto di una idea innovativa per offrire al commercio il pesce pescato al nostro porto.

Pesce pulito consegnato direttamente a casa: una semplice ma efficace idea targata NoStrano. Un progetto innovativo in sé per l’utilizzo delle risorse della rete, della rete internet! NoStrano è una pescheria virtuale, ma non è esatto neanche definirla tale, perché il pesce è reale così come lo è il lavoro di un gruppo di giovani che vi stanno lavorando, il bancone del pesce è on-line garantito dall’esperienza della Cooperativa S. Pietro.

C’è molto movimento nella sede della Cooperativa nata negli anni 90, prima di tutto per regolarizzare una posizione lavorativa, la figura dello scaricatore, il lavoro che molti di questi giovani si trovavano a fare. E nasce con un ideale di fondo, che hanno portato avanti,  mutualistico e solidale dei lavoratori. Il nome S.Pietro era stato dato da alcuni soci, che vivevano e vivono un’esperienza di tipo ecclesiale, Fides Vita, per sottolineare lo spirito cristiano delle scelte. Erano dei ragazzi e oggi sono giovani, intorno ai 35/40 anni con una famiglia e la fiducia di credere in un progetto per la nostra marineria, ma chiedono con forza un cambiamento di rotta nelle scelte riguardo alle politiche della pesca e di tutela del nostro mare per poter continuare il proprio lavoro con dignità. Si chiedono legislazioni chiare che si fondino su una visione etica del lavoro e della tutela ambientale, ripensando i tempi del fermo biologico, così come sono in altri paesi per permettere il ripopolamento, di chiarezza sull’uso di motori potenti a bordo delle imbarcazioni perché invece siano ecosostenibili e con un abbattimento dei costi del carburante.

Quando la cooperativa si è formata erano gli anni 90, non c’era una cultura imprenditoriale e del reinvestire, benché forse c’era più lavoro e più persone a lavorare, nel corso degli anni anche la situazione generale è cambiata e diventata più critica. Ma questi giovani hanno acquisito sul campo competenze trasversali rispondendo alle necessità, comprendendo che ogni cosa andava gestita con criterio e conoscenze. Oggi si occupano di molteplici servizi nell’ambito portuale e hanno una professionalità piuttosto completa nel settore, e anche questa è forse la vera innovazione. Oggi con meno risorse economiche, ma maggiori risorse umane, hanno deciso di investire in nuovi progetti con fiducia e tenacia.

I soci della cooperativa con Massimo Piunti, il presidente ci raccontano che l’idea di NoStrano parte da lontano, dall’esperienza delle pescherie riunite S. Pietro. “C’era l’idea di realizzare dei punti vendita, ma la concorrenza è molto alta, quindi abbiamo pensato di usare nuovi mezzi e Internet per creare una pescheria virtuale. Il progetto è in espansione, lavoriamo solo con il pesce del nostro mare, fresco e appena pescato, la pescheria anche se virtuale offre la possibilità di acquistare, come in una normale pescheria, da mezzo chilo di pesce a quantitativi maggiori, e lo consegniamo direttamente già pulito. Per noi la persona è importante, se un cliente ha problemi con anche mezzo chilo di pesce noi provvediamo a riportarglielo.” Qualche diffidenza c’è da parte dei più anziani, abituati a vedere con i propri occhi ciò che si acquista, ma lo start up del progetto è stato sostenuto dalle istituzioni locali. L’assessorato allo sviluppo economico che conosce bene la marineria ha sostenuto l’iniziativa coinvolgendo NoStrano in molte iniziative locali. Le difficoltà maggiori sono con il livello istituzionale, con legislazioni e un peso fiscale che penalizzano moltissimo a causa dei costi elevati, ne pregiudicano lo sviluppo e la concorrenzialità facendo lievitare i costi con margini ridottissimi. A causa di ciò ci si sta rivolgendo all’estero per investire in progetti in altri paesi. È il sistema lavorativo che penalizza l’impresa, ci vorrebbe un maggior senso etico: di un’etica civile che valorizza il lavoro e il lavoratore e lo rispetta con onestà.

Non resta che da consumatori consapevoli accedere al sito internet www.nostrano.info e ordinare i prodotti (prezzo indicato nel listino), consistenti in pesce catturato la notte precedente il giorno di consegna, e vederlo arrivare direttamente a casa propria, confezionato con ghiaccio e se si vuole già pulito. Consapevolezza appunto di sapere cosa si consuma: dal peschereccio alla tavola, di sostenere una scelta lavorativa di sviluppo locale della nostra marineria, di rispettare le stagioni del pesce riscoprendo la ricchezza del nostro mare e la necessità di salvaguardarlo con una pesca rispettosa. C’è questo e molto di più dietro al pesce che scegliamo di portare in tavola, preferiamo pesce nostrano.

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