Di Nicolas Abbrescia

DIOCESI – Oltre ad essere il Battesimo di Nostro Signore Gesù Cristo, la prima domenica dopo l’Epifania è anche nota per la “Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato”, istituita nel 1914 da Papa Pio X a valenza nazionale, per poi divenire in stretto senso “mondiale”, all’insegna di un “pellegrinaggio di fede e di speranza” ai sensi del Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI che ha caratterizzato l’edizione 2013.
L’incontro diocesano promosso dalla locale sezione Caritas, in collaborazione con l’associazione Giardini San Michele, l’associazione missionaria Aloe dal periodico d’informazione “Io e caino“, realizzato dai detenuti della Casa Circondariale di Ascoli Piceno, ha riempito questa umida domenica di metà gennaio nel segno della multietnicità e della multiculturalità.

È stata una grande occasione di fraternizzazione fra “nativi e nuovi cittadini”, grazie ad un evento che ha visto in primo luogo la lettura delle preghiere interconfessionali e in secondo luogo un’interessantissima e partecipata tavola rotonda, che ha visto l’illustre presenza della giornalista-documentarista Raffaella Milandri, che ha manifestato grande interesse e curiosità nel conoscere le storie dei presenti, senza dimenticare l’aspetto nostalgico che hanno i migranti, che lasciano riti e tradizioni dei paesi d’origine per adeguarsi al contesto occidentale in cui purtroppo queste persone vengono spesso trattate in modo amorale.

La tavola rotonda ha visto la partecipazione di altre personalità quali il Sostituto Procuratore del foro di Ascoli Piceno Ettore Picardi e del presidente della Caritas Diocesana Don Umberto Silenzi, che oltre alla Miliandri hanno commentato e ascoltato con attenzione le toccanti testimonianze

dei migranti presenti in sala, in particolare Rodolfo capofamiglia Peruviano e il giovane Aldo, che dopo anni difficili sta compiendo con successo il percorso di riabilitazione.

Dopo un pranzo variopinto di tipicità etniche, il pomeriggio si è aperto all’insegna della festa con un itinerario giubilare tra canti, folclore, musiche e danze che fanno l’identità delle molteplici culture presenti.

La celebrazione eucaristica presieduta da Don Luis Sandoval Vegas, parroco della parrocchia ripana Madonna di Fatima e referente diocesano dei Migrantes, ha sancito l’epilogo di questa giornata, svoltasi nel rinnovato centro Caritas di via Madonna della Pietà nel quartiere sanbenedettese di Ponterotto; una giornata che ha visto la partecipazione del Vescovo S.E. Mons. Gervasio Gestori, che ha parlato ai nostri microfoni.

Riportiamo le parole del nostro Vescovo:
“Giornata dei Migranti, voluta dalla Chiesa Italiana per dire che cosa? Che siamo tutti pellegrini, ricchi di fede e di speranza. I migranti ci richiamano tutto questo, la fede che ci unisce, quella cristiana o comunque la fede che ci rende fratelli e sorelle, perché figli di Dio e la speranza che non deve venir meno, perché è la nostra forza. I cristiani fondino la speranza sulla fede e quindi la certezza che il Signore ci accompagna sempre e non ci abbandona mai.
Una giornata importante questa, per dirci l’accoglienza reciproca. Un grazie convinto ai migranti perché hanno portato in Italia lavoro, vita, fratellanza, accoglienza e tradizioni.
Il mio augurio a tutti, migranti e italiani, buone cose”.

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