Di Marta Fallani

S’intitola “Pane e paradiso” l’audiolibro (Multimedia San Paolo editore) realizzato da Caritas italiana, Fondazione Migrantes, Centro europeo risorse umane e Centro studi guanelliani, dedicato alla vita e agli scritti del beato Luigi Guanella. L’opera, la nona della collana “Phonostorie” dedicata a illustri personaggi del XX secolo, si compone di un libro con alcuni aneddoti e scritti del sacerdote, beatificato da Benedetto XVI nel 2011, e da un cd con i testi letti dagli attori Paolo Bonacelli, Anita Kravos, Fabrizio Bucci, Barbara Lo Gaglio e da Damiano Tommasi. “Don Guanella aveva l’assoluto nel cuore”, scrive il poeta Davide Rondoni, nella prefazione al libro: sapeva che “non siamo in paradiso. Perciò curare, seguire i dementi, i derelitti, non è altro che prendersi cura di noi, di ciò che siamo realmente. Della verità di noi, limitati e legati. La carità per lui non era bontà di temperamento. Ma il medesimo fuoco dell’amore per Dio”. L’audiolibro è stato presentato oggi nella sede della Radio Vaticana a Roma.

Carità e gratuità. Una vita, quella di don Guanella, “incentrata sulla carità e sulla gratuità”, ha ricordato nel corso della presentazioneRoberto Tietto, del Centro europeo risorse umane. Nato nel 1842 tra le montagne della Valle Spluga, don Guanella aprì a Como, nel 1886, la casa madre delle sue opere, che in poco tempo raggiunse Milano, Roma, la Calabria e poi la Svizzera. Oggi l’opera di don Guanella è presente in venti nazioni del mondo in quattro continenti. Opera di carità la sua, ma anche “progetto politico di solidarietà”, ha sottolineato il giornalista Alberto Bobbio. “Le idee alle quali s’ispira lo Stato liberale sono le stesse che sono state elaborate dagli uomini delle Opere Pie”, scrive il ministro della Salute, Renato Belduzzi, nella prefazione, in cui definisce don Guanella “tra i migliori cittadini del nostro Paese”: perché “accanto all’opera di misericordia si fa strada una concezione dell’assistenza e della cura come diritto universale alla tutela della salute”.Una “fede operosa”. “Un sacerdote che viveva nel distintivo cristiano di una fede che si opera nella carità”, ha definito il beato Guanella mons. Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana: una “fede operosa” fatta di “pazienza”, nella “consapevolezza di essere strumento al servizio di Dio”. La presentazione dell’audiolibro è avvenuta nel giorno, 18 dicembre, della Giornata internazionale Onu dei migranti, come ha ricordato mons. Giancarlo Perego, direttore generale di Migrantes, che ha definito don Guanella un “pellegrino di fede e di speranza”. Sperimentatore di una “carità cosmopolita”, don Guanella compì tra il 1912 e il 1913 un “viaggio travagliato” negli Stati Uniti tra gli emigranti italiani, iniziando una “storia di cura” e tutela della salute che “diventerà un modello ricercato e imitato negli Stati Uniti”, ha detto mons. Perego: dalla missione americana di don Guanella nacque in Pio X l’idea d’istituire nella Chiesa una Giornata per i migranti, celebrata per la prima volta nel 1914. “La storia dell’emigrazione – ha continuato mons. Perego – è diventata una storia meravigliosa di diffusione delle buone prassi di cura, con una particolare attenzione alla disabilità”: una “storia di cura” dunque, ha chiarito mons. Perego, che “avviene quando la scelta preferenziale dei poveri guida la vita della Chiesa e dei suoi testimoni”.

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2 commenti

  • Vincenzo
    16/08/2015 alle 09:49

    Ora che ci eravamo ritrovati e potevamo stare insieme, lei sembra ammalarsi repentinamente. Don Guanella tu che sei nato il 19 dicembre come Ambra mia figlia che ho perso quando aveva solo 8 anni per l'aids aiutaci per poter ancora vivere dei momenti uniti e felici. Ti ho conosciuto solo oggi su Rai 1, ti vogliamo bene e ti preghiamo. Siamo malati entrambi di hiv ma ci amiamo.

  • Natalia
    28/12/2015 alle 19:59

    bello e interessante l'articolo, mi ha svelato alcune parti nascoste di don Luigi Guanella. Grazie! Volevo però sottolineare che don Guanella non è più beato, ma santo. E' stato beatificato da Papa Paolo VI nel 1964 e canonizzato da papa Benedetto XVI nel 2011.

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