da sinistra, Bruni, De Filippo e D’Annibali

CUPRA MARITTIMA –  Il convegno sull’archeologia “Tra terra e mare, tra natura e cultura” che ha visto susseguirsi storici ed esperti intorno al Parco Archeologico di Cupra Marittima, fa ancora parlare di sè. Ha affermato a proposito il sindaco Domenico D’Annibali: «Siamo infinitamente grati alla società Arcus Spa per il generoso finanziamento, alle dottoresse Elena Di Filippo e Nicoletta Frapiccini che hanno lavorato con tutte le loro forze a questo progetto, insieme a Mara Miritello che ha scavato al Parco Archeologico. Cupra è uno dei sette parchi archeologici e naturalistici delle Marche e grazie al lavoro di squadra è stato possibile valorizzarlo al meglio. Da ora abbiamo la possibilità di toccare con mano quanto è stato fatto. Mi fa piacere che si crede ancora nell’investire nella cultura perché la cultura è una delle possibilità che abbiamo per far conoscere le risorse del nostro paese, ed è per questo che il nostro obiettivo è quello di puntare su un turismo culturale e scolastico che possa far apprezzare, mettendole a sistema, le caratteristiche di questa zona. Stiamo lavorando per ottenere un prodotto culturale unitario e completo che possa destagionalizzare una parte del turismo e portarci così verso uno sviluppo economico. Continueremo a crederci ed impegnarci sperando di avere le risorse per portare avanti progetti concreti di sviluppo. Per raggiungere questi obiettivi è fondamentale la cooperazione tra enti pubblici e privati, tra realtà che sappiano e abbiamo la voglia di lavorare insieme per il bene di tutta la comunità, attuale e futura».

Ha aggiunto Luciano Bruni assessore alla cultura: «Quando siamo entrati in amministrazione, nel 2009, abbiamo trovato sì tanto lavoro fatto intorno al Parco Archeologico, ma tanto lavoro ancora da fare.  In passato infatti erano stati già effettuati degli scavi, erano stati avviati progetti di valorizzazione del sito, collaborazioni con scuole italiani e straniere, senza dimenticare il costante lavoro dell’Archeoclub. Con questo ultimo stralcio di lavori, dal 2009 al 2012, abbiamo approfondito quello che dovrà essere la base per proseguire in modo proficuo. Abbiamo contribuito economicamente allo scavo, alla recinzione dell’area, alla realizzazione della foresteria all’interno del Parco, all’allestimento del laboratorio, alla sistemazione della strada “Passeggiata Archeologica”, insomma abbiamo cercato di completare alcuni aspetti fondamentali. Sono stati portati alla luce reperti importanti, posti all’attenzione di esperti archeologi provenienti dalle più rinomate Università, che stanno ancora attualmente studiando per aiutarci a capire cosa era Cupra e cosa questa terra sta cercando di dirci. Il frutto di questo lavoro è inoltre finalmente raccolto in un data base, un sistema informatizzato che raccoglie tutti i dati riguardanti i pezzi ritrovati, in modo da rendere più agevole lo studio e la ricerca. L’ideale sarebbe creare a Cupra un vero e proprio centro studi archeologici».

Fondamentale quindi ora trovare fondi che permettano di portare avanti i lavori, perché un luogo del genere non può rimanere incompleto. Gli scavi svolti dall’800 ad aggi, le varie scoperte, le analisi, le ipotesi che ruotano intono all’area sono illustrati nei pannelli che hanno fatto parte della mostra allestita nel tre giorni di convegno, pannelli che ora l’amministrazione e il comitato scientifico del Parco Archeologico vogliono giustamente rendere fruibili al pubblico, appena verrà trovato uno spazio adeguato nel quale posizionarli.

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