Da www.consiglio.marche.it

REGIONE MARCHE – Gli assessori alle Attività produttive, Sara Giannini e alla Formazione e Lavoro, Marco Luchetti hanno presentato oggi in un incontro con la stampa, il Piano triennale integrato per le Attività produttive e il Lavoro, approvato dalla Giunta regionale e trasmesso all’Assemblea legislativa delle Marche per l’approvazione definitiva.
Si tratta di uno strumento integrato e inedito, particolarmente significativo nella fase congiunturale attuale, che stabilisce gli obiettivi di medio termine del governo regionale per il sistema produttivo e occupazionale.
“La situazione è estremamente complicata – ha detto Luchetti – attraversiamo una profonda crisi.
Il Piano predisposto non è un quindi un libro dei sogni, ma attraverso un nuovo approccio metodologico, pone obiettivi specifici e le basi per le azioni di qui alla fine della legislatura per affrontarla.
La governance di queste azioni è stata messa a punto con le parti sociali, imprenditoriali e il sistema universitario della ricerca.
Un obiettivo fondamentale è quello di sviluppare il capitale umano, affinché vi sia un efficace passaggio generazionale tra la meravigliosa imprenditorialità regionale figlia degli anni sessanta e settanta e nuove energie, nuove idee in grado di sostituirla”.

Per la prima volta, quindi, nelle Marche e in Italia, attività d’impresa, formazione professionale e lavoro trovano una sintesi comune nelle strategie di sostegno. “Si tratta di uno strumento originale, nuovo – ha detto Giannini – due assessorati autonomi lavorano insieme e mettono a punto una cornice normativa comune, che sovrintenderà ai propri singoli provvedimenti.
Per arrivare a questo strumento abbiamo coinvolto tutti i soggetti attivi nella promozione d’impresa e del lavoro, presenti sul territorio. Nei prossimi mesi verrà approfondito e poi approvato definitivamente dal Consiglio regionale, nel frattempo stiamo già predisponendo il piano annuale d’attuazione.
Uno strumento che, seguendo gli obiettivi fissati, metterà insieme le risorse disponibili – attualmente in fase di ricognizione – del Fondo sociale europeo, del Fondo europeo di sviluppo regionale, di quello per le aree sottoutilizzate e dell’accordo di programma per le aree di crisi, per dare risposte tempestive alla crisi in atto”

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