DIOCESI – Domenica 7 Dicembre 2025, alle ore 18.00, presso la cattedrale Santa Maria Madre di Dio e Sant’Emidio in Ascoli Piceno, il giovane seminarista Emanuele Gioacchino Sebastiani riceverà l’ordinazione diaconale per l’imposizione delle mani e di preghiera consacratoria del vescovo delle Diocesi del Piceno, mons. Gianpiero Palmieri.
Emanuele, che ha ventisette anni ed è di Ascoli Piceno, è secondo di sei figli. Ha frequentato l’Istituto Industriale Statale “Enrico Fermi” del capoluogo piceno e proprio al termine degli anni di studio della Scuola Superiore, appena maggiorenne, ha sentito un forte desiderio di donare la sua vita al Signore.
“Avevo tutto – racconta Emanuele -: una bella famiglia, una ragazza con cui condividevo i miei sogni e il progetto di diventare fisioterapista. Apparentemente quindi il mio futuro sembrava già scritto. Poi, però, un giorno, è cambiato tutto. Ho partecipato ad uno dei consueti incontri organizzati dai catechisti del Cammino Neocatecumenale a Porto San Giorgio e in quell’occasione gli organizzatori hanno chiesto ai giovani presenti chi fosse disposto a lasciarsi formare in Seminario per una nuova evangelizzazione. Io mi sono sentito interpellato in prima persona e mi è sembrato strano, dal momento che non ci avevo mai pensato. Quindi ho taciuto, pensando che fosse un desiderio dettato da una suggestione momentanea, visto anche che l’incontro era stato molto bello ed emotivamente coinvolgente. Tornato a casa, però, questo pensiero continuava ad occupare la mia mente e, un po’ alla volta, anche il mio cuore. E così, un po’ alla volta, tutto intorno a me ha cominciato a prendere un valore diverso. Con la ragazza mi sono reso conto che il sentimento che c’era prima si era trasformato; poi anche il pensiero di diventare fisioterapista iniziava a sembrami meno affascinante di prima: insomma tutto ciò che mi circondava iniziava a perdere di senso, mentre l’idea di accettare l’invito dei catechisti del Cammino Neocatecumenale diveniva sempre più forte ed attraente. Così ho deciso di smettere di fare resistenza a quel desiderio e ho dato la mia disponibilità ad essere formato”.
Così Emanuele ha trascorso l’ultimo anno delle Scuole Superiore, frequentando il Centro Vocazionale a Porto San Giorgio e poi, dopo questo anno di discernimento in cui ha verificato la possibilità di dedicare la propria vita a Dio e agli altri nella via del sacerdozio ministeriale, appena diplomato, nel 2017, è entrato come seminarista al Seminario Redemptoris Mater in Ascoli.
Dopo il rito di ammissione agli Ordini Sacri, avvenuto il 2 Febbraio del 2020, Emanuele ha ricevuto il Lettorato nel Novembre del 2021 e l’Accolitato nel Dicembre del 2022.
Racconta il giovane candidato al diaconato: “Per me, il periodo del Seminario è stato un tempo molto fecondo. Non sono stato sempre sereno, anzi il mio umore è stato spesso altalenante: a volte ero felice, a volte pensieroso. Sono stati anni pieni di gioia, ma anche di momenti difficili. Però, ogni volta che avevo dei dubbi o delle paure, il Signore mi donava una nuova spinta per andare avanti, per confermare quel sì che avevo detto all’inizio e per darmi la forza di non guardare indietro a quello che lasciavo, a quello che perdevo. In questo cammino, sono state determinanti le persone che il Signore mi ha fatto incontrare. Non mi sono sentito mai solo e ho sperimentato un’amicizia vera con i miei compagni di avventura. Ho condiviso momenti memorabili, sia nelle difficoltà sia nella gioia, soprattutto con don Matteo Mantenuto, don David Montalvo e don Giovanni Rossi. Anche i formatori, che negli anni si sono avvicendati, sono stati per me importanti punti di riferimento, guide costanti che mi ha fatto sentire accolto e sostenuto”.
Terminati gli Studi Teologici nel 2022, Emanuele è stato in missione in diverse zone dell’Italia e del mondo, arricchendo la sua esperienza di vita e di fede.
“Prima di tutto sono stato un anno in Israele – ricorda Emanuele -: per sei mesi alla Domus Galilaeae, una struttura situata sul Monte delle Beatitudini e gestita dal Cammino Neocatecumenale, dove ha trascorso il tempo ad accogliere i pellegrini che passavano per la Terra Santa; altri sei mesi a Gerusalemme, per visitare i luoghi più significativi, in cui Gesù ha trascorso i momenti più importanti della sua vita. In entrambi i posti ho ascoltato delle bellissime catechesi che mi hanno segnato molto al momento e che hanno lasciato un segno ancora oggi molto vivo.
Successivamente sono stato per due anni in missione in Lombardia. Qui in Italia, insieme ad altri fratelli e sorelle del Cammino Neocatecumenale, ho visitato molte parrocchie, sia in grandi città sia nelle periferie, per donare il mio tempo all’ascolto delle persone che incontravo e per annunciare loro la Parola di Dio. Questa esperienza mi ha lasciato la bellezza del Ministero. Ho imparato ad ascoltare le storie di ciascuno e mi sono meravigliato di come il Signore agisca nella vita di ognuno di noi, aiutandoci a realizzare il disegno che Lui già conosce”.
Pochi mesi fa, precisamente a Giugno 2025, Emanuele è rientrato in Diocesi, nella comunità dei Santi Pietro e Paolo, in Ascoli Piceno, sua parrocchia di origine. Ma il soggiorno è stato breve, perché subito dopo l’estate si è trasferito a Roma per proseguire gli studi di Teologia Biblica, insieme a don Francesco Bollettini, presso la Pontificia Università Gregoriana.
Alla vigilia della sua ordinazione diaconale, i sentimenti che Emanuele porta nel cuore sono principalmente di gratitudine: “Sono molto grato al Signore per tutto il cammino della mia vita e per come, un po’ alla volta, con leggerezza e naturalezza, senza forzare la mano, mi ha condotto alla piena maturazione di questa vocazione, fino a suscitare in me un desiderio grande, profondo ed autentico. Ringrazio poi i formatori, per avermi supportato con tanta pazienza. Loro ci sono sempre stati: ogni volta che ho bussato alla loro porta, mi hanno sempre aperto. Sono inoltre grato alla mia comunità neocatecumenale che mi ha accompagnato con affetto e sincera amicizia. Ringrazio anche il vescovo Gianpiero Palmieri per tutta la fiducia che mi ha riservato, per avermi ascoltato e per avermi restituito sempre una parola di conforto, di misericordia, di amicizia, di speranza. Ringrazio infine la mia famiglia, che mi ha sempre sostenuto ed incoraggiato, lasciandomi libero di prendere la strada che desidero. Oltre alla gratitudine, provo anche un grande sentimento di pace. Sono tranquillo, non ho molte ansie: sento che, dopo tanto peregrinare e lottare, il Signore mi ha finalmente donato la pace. Una pace che mi rincuora. In tal senso, l’attesa di questi giorni è un’attesa bella, positiva. Sono emozionato, ma felice”.
E per quanto riguarda il suo futuro e quello della Chiesa, Emanuele conclude: “Per quanto riguarda me, mi aspetto di proseguire i miei studi e di poter donare la mia vita a servizio di Dio e quindi dei fratelli e delle sorelle che il Signore metterà sulla mia strada. Per quanto riguarda il futuro della Chiesa, credo che, nonostante quello che si dice in giro, essa abbia ancora tanto da dire agli uomini e alle donne del nostro tempo. Da un lato è vero che ci sia un calo del numero delle vocazioni presbiterali, ma dall’altro ci sono tanti altri giovani che decidono di donare la loro vita a Dio in un altro modo: nella famiglia, nello studio, nella professione, nelle associazioni, nelle relazioni con gli altri. Questa Chiesa, che serve Dio dando una testimonianza forte nel silenzio della quotidianità, è molto viva e feconda. Quindi il futuro lo immagino colmo di grazia e di speranza!“.
Ad Emanuele vanno gli auguri più cari, non solo del direttore e della redazione del giornale L’Ancora, ma di tutta la comunità interdiocesana picena.








0 commenti