Di Sara Pugliese
GROTTAMMARE – Trasformare un anno di ricerca sui disagi adolescenziali in un viaggio in bicicletta fino al Parlamento Europeo. È l’impresa che noi ragazzi e ragazze del Clan Fuoco Jonathan del Grottammare 1 abbiamo compiuto lo scorso settembre raggiungendo Strasburgo per dare voce alle preoccupazioni di un’intera generazione.
Il progetto, nato dal capitolo annuale del gruppo scout, si è concentrato su tre disturbi che accomunano noi giovani: quelli alimentari, quelli del comportamento e quelli legati alla sessualità. “Non ci siamo accontentati di ricerche su Google”, spiegano i ragazzi. “Abbiamo dedicato dodici mesi a confronti con esperti del settore e alla raccolta di testimonianze dirette, realizzando anche due spettacoli teatrali per coinvolgere più persone possibile”.
Il lavoro è stato strutturato in tre sezioni: “Cosa dicono loro”, con le voci degli adulti e degli esperti; “Cosa diciamo noi”, basata sull’esperienza diretta; e “Cosa vorremmo”, con le proposte per il futuro.
Per realizzare la route, abbiamo organizzato numerose attività: dalla vendita delle uova di Pasqua alla produzione di marmellate, dalla bancarella alla fiera di San Martino al coffee break dell’assemblea di zona. Abbiamo anche creato un gioco di carte sui temi trattati, presentato durante le botteghe del capo, un momento di confronto e crescita fra capi scout della regione Marche.
La fase di ricerca ha incluso l’incontro con una nutrizionista e con Vincenzo Castelli, un amico del nostro gruppo che lavora in Brasile e in Messico occupandosi di persone in difficoltà.
Partiti in bicicletta da Gelterkinden, in Svizzera, abbiamo attraversato !? comuni svizzeri, francesi e tedeschi — da Basilea a Mutzig, da Colmar a Mulhouse — accolti dall’ospitalità di parrocchie cattoliche e protestanti.
Memorabile la messa bilingue in Francia, dove siamo stati invitati ad animare la celebrazione con una chitarra, due ukulele e le nostre voci che cantavano all’unisono. Come recita il motto di Baden-Powell: “Non esiste buono o cattivo tempo, ma solo buono o cattivo equipaggiamento”. E lo abbiamo davvero sperimentato negli ultimi 600 metri prima di Strasburgo, investiti da un acquazzone che ha reso necessario allestire un “punto phon” per ore.
Al Parlamento Europeo abbiamo incontrato l’onorevole Nicola Zingaretti, presentando un libro di ricette, la tesina con tutti i dati raccolti e un regalo simbolico: una scacchiera con parole chiave come educazione, speranza, amore e azione scritte negli spazi bianchi.
“Per noi la scacchiera è come il mondo: non importa quante regine, re e pedoni ci siano, l’importante è che si muovano”.
La nostra iniziativa ha amplificato la voce di una generazione che spesso fatica a esprimersi su tematiche che la riguardano da vicino. Presentando il progetto al Parlamento Europeo, abbiamo dimostrato la nostra capacità di analizzare criticamente i problemi e proporre soluzioni concrete.
Un viaggio che ha trasformato chilometri di pedalate in un ponte tra le esperienze quotidiane degli adolescenti e le istituzioni europee, unendo il valore simbolico a quello reale dell’impegno civico.
Tornati da questa meravigliosa impresa, siamo stati invitati dal nazionale Agesci a Bracciano in occasione di un incontro nazionale degli Incaricati per raccontare la nostra route e presentare il nostro spettacolo, così da continuare a far circolare il nostro lavoro e permettere che anche da altre piccole comunità come la nostra possa iniziare a nascere un po’ di cambiamento.








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