GROTTAMMARE – La Città di Grottammare dice “no” alla cultura dell’usa e getta e lancia il suo primo “Repair Cafè”: sabato 29 novembre, chi vuole riparare, reinventare e dare una seconda possibilità agli oggetti di uso quotidiano è invitato dalle 15 alle 18, al numero 10 di Corso Mazzini, per un evento speciale dedicato alla sostenibilità e alla lotta contro lo spreco.

Un gruppo di artigiani e volontari – i “repair men” – offrirà assistenza gratuita, condividendo tecniche di riparazione e mostrando come gli scarti possano diventare risorse creative.

I partecipanti potranno portare piccoli elettrodomestici, cellulari, tablet, computer, capi d’abbigliamento, biciclette e utensili da sistemare, prenotandosi al numero 335 1278041.

L’evento rientra nella Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, che promuove in tutta Europa azioni concrete basate sulle “3R” – Riduzione, Riuso e Riciclo – nell’obiettivo di sensibilizzare cittadini, istituzioni e imprese sull’importanza di produrre meno rifiuti.

L’iniziativa, promossa dall’associazione Marche a rifiuti zero,  è stata riconosciuta dalla Giunta comunale come un’importante azione di sensibilizzazione ed educazione civica. Il progetto contribuisce infatti a contrastare l’abbandono dei rifiuti e a promuovere politiche coerenti con la tutela dell’ambiente e del decoro urbano.

Alla realizzazione dell’evento collaborano Legambiente Civico Verde, Byte Computer, Manni Cicli, Perugia Repair Café e Rifiuti Zero Umbria,

L’Amministrazione comunale invita la cittadinanza a partecipare a un pomeriggio di creatività e solidarietà ambientale: “Riparare non significa solo salvare un oggetto, ma rigenerare il nostro futuro – afferma l’assessore alla Sostenibilità, Salute e Benessere Alessandra Biocca – Quando qualcosa si rompe, non dobbiamo pensare subito a buttarla: scegliere di riparare significa ridurre i rifiuti e recuperare materiali che hanno ancora valore. Non è solo un gesto per l’ambiente, è una scelta concreta per sostenere l’economia circolare. Iniziative come il Repair Café mostrano che si può consumare meglio, usare le mani, stare insieme. È questo il modello che vogliamo portare avanti”.

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