San Benedetto, “Se tutte le porte si chiudono”: al Concordia la storia delle Suore Oblate del Santissimo Redentore

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sabato 18 ottobre, alle ore 18, presso il Cinema Concordia, sarà presentato in anteprima il film Se tutte le porte si chiudono, diretto dal regista Antonio Quadri.

L’opera ripercorre la nascita, in Spagna, della Congregazione delle Oblate del Santissimo Redentore, attraverso la storia dei suoi fondatori: Antonia María de Oviedo e monsignor José Serra.

Il film racconta un periodo storico di grande povertà e sofferenza. Siamo nel 1864, quando mons. Serra, profondamente colpito dalle condizioni delle donne afflitte da malattie sessualmente trasmesse che incontrava negli ospedali in cui prestava servizio, sentì l’urgenza di offrire loro un aiuto concreto.
Fu allora che coinvolse Antonia María de Oviedo, una giovane donna di nobili origini, sensibile e determinata, invitandola a collaborare a un nuovo progetto di accoglienza e riscatto. Senza questo intervento, molte di quelle donne sarebbero state costrette a tornare nei bordelli, vittime di sfruttamento e abbandono.

Da quell’incontro e da quella profonda esigenza di umanità nacque la Congregazione delle Suore Oblate del Santissimo Redentore, la cui missione, ancora oggi, è quella di accogliere e accompagnare le donne vittime di prostituzione in un percorso di liberazione evangelica, restituendo loro dignità e speranza e contribuendo, insieme a loro, a cambiare il contesto sociale in cui vivono.

Le Oblate sono presenti nel territorio piceno da oltre settanta anni, con case di accoglienza ad Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto e Grottammare. Operano con discrezione e sensibilità, cogliendo “i momenti cruciali” in cui il fenomeno della prostituzione si manifesta con maggiore evidenza, offrendo ascolto, sostegno e nuove possibilità di vita.

L’invito è rivolto a tutta la cittadinanza: partecipare alla proiezione di Se tutte le porte si chiudono significa non solo assistere a un film di profondo valore umano e spirituale, ma anche conoscere da vicino le storie di tante donne intrappolate nei traffici illeciti, vittime di sfruttamento e di violenze che calpestano i diritti fondamentali di ogni persona.

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