GROTTAMMARE – “Guardate quanti ministranti oggi… quanti ragazzi presenti. San Carlo Acutis costituisce un modello per loro. Un giovane di 15 anni che andava tutti i giorni a Messa e quotidianamente faceva la Comunione! Un giovane che, quando aveva un momento di libertà, anziché andare a divertirsi, si recava ad aiutare i senzatetto della stazione di Milano.” Con queste parole il parroco dell’Unità Pastorale di San Pio V e San Giovanni Battista di Grottammare, Mons. Federico Pompei, ha celebrato la conclusione del Triduo dedicato alla memoria liturgica di San Carlo Acutis, il 12 ottobre.
Canonizzato lo scorso 7 settembre, nella Chiesa di San Pio V è presente un’immagine, una statua in legno realizzata a Ortisei, fortemente desiderata dal direttore de L’Ancora, Simone Inciccio, assieme a Giulia Damiani, responsabile dell’Adorazione Eucaristica Perpetua di Grottammare.
“San Carlo aveva fatto dell’Eucaristia il centro della sua vita – ha sottolineato il parroco – diceva sempre: Non io, ma Dio e ripeteva che la Comunione era l’autostrada per arrivare a Dio. Badate bene, non si riferiva a una stradina di campagna, a un sentiero, ma a un’autostrada, ossia una strada ampia e veloce, dove si raggiunge prima la meta. A soli 15 anni San Carlo Acutis aveva già capito tutto, ciò che noi adulti facciamo ancora fatica a comprendere.”
Don Federico ha sottolineato che la preghiera, senza le opere di carità, non serve: la nostra deve essere una Chiesa missionaria, in uscita, che aiuta i poveri, il vicino di casa fragile, chi è in difficoltà. Si è poi rivolto a una coppia di sposi che festeggiava il 30º anno di matrimonio, Marika e Gianluca. “Il Matrimonio non è soltanto un atto fisico, ma soprattutto un’unione mentale, intellettuale, una vicinanza spirituale con la persona che hai scelto… è qualcosa di molto più profondo. Se ci si sofferma solo sull’apparenza, su ciò che è effimero, il matrimonio si spegne, e oggi ne vediamo molti esempi.”
Tante persone al Triduo: molti hanno meditato la preghiera di San Carlo e visitato la mostra fotografica allestita all’interno di San Pio V, organizzata da Padre Roberto Brunelli OFM, dei Conventuali della Parrocchia del Cristo Re, intitolata “San Carlo Acutis, un giovane vivissimo”, che ripercorre le tappe dei pochi anni di vita terrena del santo, un ragazzo comune, dedito a molti interessi, ma che aveva una devozione particolare per l’Eucaristia, che considerava al centro dell’umana esistenza.
Il Rosario per la Pace è stato recitato con devozione, con particolare riferimento alle tante guerre presenti nel mondo, sperando con il cuore per le prospettive di pace in corso a Gaza, ma facendo riferimento anche al conflitto tra Russia e Ucraina e ad altri conflitti nel mondo di cui si parla poco, ma che purtroppo esistono.
I tre giorni sono stati un’occasione per riflettere sui valori autentici della vita, sulle scelte che ognuno di noi compie e, soprattutto, per ribadire la necessità di costruire una “Chiesa missionaria, in uscita”, come raccomandato da Papa Leone XIV e dal nostro Vescovo Gianpiero Palmieri.







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