CEBU – Il 30 settembre un violento terremoto di magnitudo 6.9 ha scosso la provincia centrale di Cebu, nelle Filippine. L’epicentro è stato localizzato a circa 19 chilometri a nord-est di Bogo, a una profondità di soli 5 chilometri. Secondo le autorità locali, il sisma ha causato almeno 69 morti e 147 feriti, ma il bilancio è purtroppo destinato a salire. Le operazioni di soccorso risultano difficili a causa delle piogge intermittenti e dei gravi danni subiti da strade e ponti, che ostacolano l’arrivo dei mezzi di emergenza.
Da 25 anni le Suore Teresiane di Ripatransone sono presenti nelle Filippine, dove hanno fondato due importanti comunità: una a Cebu e l’altra a Bohol, con conventi, scuole, chiese e centri di aggregazione.
Al momento della scossa, le religiose si trovavano sull’isola di Bohol per la professione solenne di una consorella. Fortunatamente, essendo lontane dall’epicentro, sono rimaste tutte illese. Rientrate successivamente a Cebu, hanno trovato una situazione drammatica, con gravi danni soprattutto nelle aree del nord e del centro dell’isola.
Il 4 ottobre, in occasione della festa di San Francesco d’Assisi, la comunità teresiana, insieme a numerosi giovani volontari, ha risposto concretamente alla chiamata di amore e servizio di Dio, organizzando una missione di aiuto nelle zone del nord di Cebu più duramente colpite.
Partiti all’alba, dopo 11 ore di viaggio tra strade interrotte e traffico intenso, i volontari sono riusciti a raggiungere le comunità isolate, distribuendo 400 pacchi di cibo e acqua potabile alle famiglie più bisognose.
«È stata una prova di pazienza e fiducia nella bontà di Dio – raccontano le suore – Nonostante la fatica, ciò che brillava nei volti di tutti era l’amore di Dio, vivo e presente in ogni gesto di solidarietà».
L’esperienza, spiegano le Teresiane, è diventata un segno tangibile della presenza, della compassione e della fedeltà di Dio, che continua a operare attraverso il suo popolo.
Con il cuore pieno di gratitudine, la comunità continua a pregare per la forza, la guarigione e la speranza di tutti coloro che sono stati colpiti dal terremoto, rinnovando il proprio impegno a servire con fede e amore.










Livio Boccali
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