Di Pietro Pompei

MARCHE – Mentre ancora risuona l’eco del magistero di Papa Francesco, così profondamente segnato dalla figura del Poverello di Assisi, ci troviamo in un momento cruciale: la scelta della nuova Autorità Regionale, proprio in prossimità della festa di San Francesco. È l’occasione per tornare a una pagina poco nota ma attualissima: la lettera che il Santo indirizzò ai “Reggitori dei Popoli”.

Troppo spesso la figura di Francesco viene racchiusa in categorie riduttive: poeta, ecologista, uomo di pace. Ma Francesco è stato molto di più. Si è presentato al suo tempo come l’uomo del Vangelo creduto e vissuto, capace di suscitare “crisi salutari”, spingendo molti a rinnovare il proprio modo di pensare e di vivere.

La sua visione parte da una constatazione semplice e radicale: la vita è fugace. Per questo, anche le piccole scelte di chi governa devono essere orientate ai grandi ideali e ai valori fondamentali. Solo così l’autorità non si riduce a gestire interessi di parte, giochi di potere o sterili chiacchiere, ma diventa autentico servizio al bene comune.

Seguendo le orme di Francesco, possiamo indicare alcune priorità per chi esercita responsabilità politiche:

  • dare attenzione privilegiata ai più deboli socialmente ed economicamente;

  • ascoltare le voci di chi fatica a farsi sentire;

  • promuovere la crescita culturale dei cittadini, soprattutto dei giovani che si affacciano alla vita civile, sociale ed economica.

La cultura, ricorda il Santo, non si improvvisa: richiede istituzioni solide, anche di livello universitario, che formino persone consapevoli e responsabili. Amministratori benemeriti saranno dunque coloro che aiuteranno i cittadini a scoprire ciò che sono e ciò che possono diventare. Qui si misura la vera qualità della vita di una città.

La lettera di Francesco si conclude con un augurio di pace e di salute “nel Signore”, invitando le Autorità a dare il giusto peso alle realtà spirituali, senza farsi travolgere dalle preoccupazioni mondane. Un invito che oggi possiamo tradurre così: mantenere fede alla parola data, saper valorizzare i suggerimenti della minoranza e governare con spirito di servizio.

Non è facile governare una città o una Regione. Ma è doveroso farlo con energia, con trasparenza, con attenzione alle critiche senza esserne paralizzati, e con la vicinanza necessaria per infondere nei cittadini fiducia, serenità e desiderio di vivere insieme.

San Francesco, con la sua testimonianza sempre attuale, aiuti i nostri futuri amministratori a non scoraggiarsi di fronte alle difficoltà, a esercitare il potere con nobiltà d’animo e a restare sempre dalla parte della gente.

Il testo

Ai reggitori dei popoli

“A tutti i potestà e consoli, magistrati e reggitori ovunque, e a tutti coloro a cui giungerà questa lettera, frate Francesco, vostro servo nel Signore Dio, piccolo e disprezzato, augura salute e pace.
Ricordate e pensate che il giorno della morte si avvicina. Vi supplico allora, con rispetto per quanto posso, di non dimenticare il Signore, presi come siete dalle cure e dalle preoccupazioni del mondo.
Obbedite ai suoi comandamenti, poiché tutti quelli che dimenticano il Signore e si allontanano dalle sue leggi sono maledetti e saranno dimenticati da Lui.
E quando verrà il giorno della morte, tutte quelle cose che credevano di avere saranno loro tolte. E quanto più saranno sapienti e potenti in questo mondo, tanto più dovranno patire le pene dell’inferno.
Perciò vi consiglio, signori miei, di mettere da parte ogni cura e preoccupazione e di ricevere devotamente la comunione del santissimo corpo e sangue del Signore nostro Gesù Cristo in sua santa memoria.
E dovete dare al Signore tanto onore fra il popolo a voi affidato, che ogni sera un banditore proclami o altro segno annunci che siano rese lodi e grazie all’Onnipotente Signore Iddio da tutto il popolo. E se non farete questo, sappiate che voi dovete rendere ragione al Signore Dio vostro Gesù Cristo nel giorno del giudizio. Coloro che porteranno con sé questa lettera e la osserveranno, sappiano che sono benedetti dal Signore.
Il Signore vi benedica e vi custodisca. Mostri a voi il suo Volto e abbia misericordia di voi. Volga a voi il Suo sguardo e vi dia pace. Il Signore vi benedica” (Fonti Francescane nn. 210-213).

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