SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA – Un momento significativo di dialogo e condivisione tra persone di diverse fedi e culture che popolano la città di Sant’Egidio alla Vibrata: è questo il cuore dell’iniziativa Sant’Egidio multietnico e multireligioso – Incontriamoci per conoscerci meglio”, un appuntamento di  confronto tra fedeli di religione cattolica e fedeli di religione islamica organizzato dalla comunità di Sant’Egidio Abate e giunto ormai alla quinta edizione.

L’evento, che si terrà domani, Giovedì 4 Settembre, alle ore 21:15, presso piazza Europa, in Sant’Egidio alla Vibrata, avrà come tema di riferimento “Il misericordioso”, appellativo riservato a Dio, e nell’occasione verrà eseguita la lettura in italiano e in arabo di preghiere e brani riguardanti il nome di Dio e tratti dalla Bibbia e dal Corano.

L’incontro, che sarà condotto dall’avvocata Valeria Veramonti, registrerà la presenza di quattro ospiti che negli anni si sono adoperati per costruire ponti di pace: l’arcivescovo Gianpiero Palmieri, vicepresidente della CEI e vescovo delle Diocesi del Piceno; l’imam Mustapha Batzami, guida spirituale della prima comunità musulmana d’Abruzzo e del Centro di cultura islamica di Teramo; don Luigino Scarponi, parroco della comunità Sant’Egidio Abate ed “operaio della prima ora” nel sostenere questi incontri di dialogo e confronto;  Nazzareno Quinzi, referente delle comunità religiose presso la Prefettura di Ascoli Piceno e fondatore dell’Università per la Pace presso la Regione Marche. Sarà inoltre presente il sindaco del Comune di Sant’Egidio alla Vibrata, Annunzio Amatucci.

Ad impreziosire la serata ci sarà il Maestro Walter Guarnieri che allieterà i presenti con le note della sua fisarmonica. Al termine dell’incontro sarà possibile, inoltre, assaggiare alcune prelibatezze culinarie, tipiche delle varie nazioni rappresentate.

Questo incontro – dichiara don Luigino Scarponi – nasce dalla convinzione profonda che la conoscenza reciproca e il confronto sereno siano strumenti fondamentali per abbattere muri, superare stereotipi e costruire un tessuto sociale più unito e rispettoso. Il dialogo interreligioso non mira a mescolare le dottrine o a rinnegare le proprie convinzioni, bensì a comprendere le prospettive degli altri, ad imparare gli uni dagli altri e a scoprire punti di convergenza. È un’opportunità per ascoltare e riflettere, un’occasione unica di crescita per la nostra comunità. Solo così si costruiscono quelle relazioni sane tra individui e comunità, che, come ha più volte sottolineato papa Francesco e continua a ribadire papa Leone XIV, sono una condizione necessaria per costruire la pace nel mondo“.

Costruire ponti di pace è possibile: iniziamo dalle nostre comunità.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

1 commento

  • Cesare
    03/09/2025 alle 12:55

    Se tutti rispettassimo i dettami delle religioni monoteiste (e non) circa la convivenza, l’amore, la fratellanza, ecc., non ci sarebbero più le guerre, prepotenze, egoismi, ma solo pace e rispetto reciproco, compreso anche il rispetto per il nostro pianeta terra!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *