Nei giorni scorsi, Camagüey è stata testimone di un evento che ha segnato profondamente il cammino della Chiesa a Cuba: la II Assemblea nazionale missionaria.
Nel segno dell’anno giubilare, più di cento delegati delle 11 diocesi del Paese si sono riuniti per discernere, celebrare e rinnovare il loro impegno evangelizzatore.
I partecipanti a questa assemblea hanno avuto anche tempo per momenti di fraternità e svago. Ogni diocesi ha presentato una mostra artistica rappresentativa della propria regione, creando un mosaico della ricchezza culturale cubana.
L’Eucaristia di chiusura è stata presieduta dal cardinale Juan de la Caridad García, arcivescovo di L’Avana, nella chiesa di San Juan de Dios. Nella sua omelia, il cardinale ha sottolineato la figura del beato José Olallo Valdés come modello di servizio missionario per gli evangelizzatori cubani.
I delegati hanno approvato un messaggio al Popolo di Dio a Cuba, che propone cinque linee d’azione concrete: rafforzare la vita spirituale, a partire da Parola, preghiera e sacramenti; formarsi alla missione nello stile del Buon Samaritano; testimoniare santità e fraternità tra i battezzati; rinnovare le comunità e le case di missione; portare il Vangelo in nuovi ambienti, come zone rurali, carceri, cultura, lavoro e il continente digitale.
Affidando i frutti di questa Assemblea alla Vergine della Carità, prima discepola e missionaria, i partecipanti tornano alle loro comunità come rinnovati missionari della speranza.





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