COLONNELLA – Tra riti che hanno confermato le antiche tradizioni e qualche interessante seppur discussa novità, si è conclusa Domenica 13 Luglio 2025, a Colonnella, la festa in onore della Madonna del Suffragio, un momento forte di aggregazione e di celebrazione dell’identità locale, un’occasione per rafforzare i legami tra i cittadini, riscoprire le proprie radici e tramandare il patrimonio culturale alle nuove generazioni.
Il culmine dei festeggiamenti religiosi è stato raggiunto Domenica con la solenne Messa presieduta dall’arcivescovo Gianpiero Palmieri, vescovo delle Diocesi del Piceno, il quale ha preso parte anche alla processione che ne è seguita, insieme al parroco don Dino Straccia e al diacono Domenico Maria Feliciani.
Ad animare la liturgia con il canto è stata la Corale della comunità di San Giovanni Evangelista, diretta ed accompagnata all’organo dal M° Rita Pierantozzi e impreziosita dalla voce solista dal M° Giusy Di Biase.
Presenti tutte le maggiori autorità civili e militari locali: Biagio Massi e Mirella Pontuti, rispettivamente sindaco e vicesindaca del Comune di Colonnella; Massimo Vagnoni e Marcello Monti, rispettivamente primo cittadino ed assessore del Comune di Martinsicuro; il maresciallo capo Michele Di Lembo, comandante della Stazione dei Carabinieri di Colonnella; il tenente Bruno Cicchi, comandante della Polizia Locale di Colonnella.
A rendere ancora più bella e maestosa la festa, sono stati i confratelli e le consorelle di 35 Confraternite, giunte da più regioni, per celebrare insieme il XIII Raduno delle Confraternite d’Italia. Tra i convenuti, anche il diacono Vittorio Fiumana, che ha svolto servizio all’altare, oltre alla Confraternita colonnellese “Madonna del Suffragio”, guidata dal priore Guerino Reganatini, e alla neonata Confraternita martinsicurese “San Gabriele dell’Addolorata”, guidata dal priore Amedeo Testasecca.
A gestire il servizio d’ordine, come avviene ormai per tutte le manifestazioni cittadine, sono stati i volontari dell’Associazione “Amici del Cuore” e quelli della sede colonnellese della XIV Delegazione Abruzzo dell’IPA (International Police Association).
Un viaggio tra tradizione e spiritualità
Le carrate di grano
Numerosi i momenti da ricordare, a partire dalle tradizionali carrate di grano, guidate da una coppia di mucche, che sono giunte in Piazza del Popolo pochi minuti prima della Messa delle ore 11:00, presieduta dal parroco don Dino Straccia e animata dalla Corale San Cipriano. La festa della Madonna del Suffragio, infatti, viene celebrata ogni anno nella seconda Domenica del mese più caldo dell’anno, a mietitura conclusa, quando possono essere donati alla Madonna i covoni di grano con i quali, anticamente, si costruivano le “carrate”.
Accompagnate per le vie del paese dalle note della Banda della Città di Ancarano, le carrate sono state preparate anche quest’anno da alcuni giovani Colonnellesi sotto la guida esperta di Gianluca Cifeca, Piero e Giovanni Ficcadenti, Luciano Marchetti, Roberto Pecchini e dell’assessore Stefano Bastianelli, figlio del compianto Armando, che tanto in vita si è speso per la riuscita della popolare festa colonnellese.
La sfilata in abiti tradizionali abruzzesi
Nel pomeriggio il Gruppo Folkloristico “Truentum”, curato dalla prof.ssa Pasqua Gina D’Ambrosio, che ha ereditato l’onore e l’onore di proseguire la tradizione dall’amata sorella Maria Antonietta morta due anni fa, e il Gruppo Folkloristico “Ruralia”, guidato dalla signora Piera Di Felice, hanno dato vita ad una sfilata in abiti tradizionali abruzzesi.
Il corteo, che si è incamminato con le conche di rame e i cestoni di vimini ripieni di spighe e primizie, è stato accompagnato lungo il percorso dalla musica allegra di tre giovani suonatori di ddù botte – Davide D’Ignazio, Manuel Mazza e Valerio Di Girolamo – e dal canto del Coro Diocesano dei Giovani, diretto dal M° Marco Laudi.
Il raduno delle Confraternite
All’inizio della celebrazione, Guerino Reganatini, priore della Confraternita locale che porta proprio il nome della Madonna del Suffragio, ha dato il benvenuto alle numerose Confraternite giunte dalle regioni vicine per il XIII Raduno, nominandole una per una ed invitando i priori a sedere sui posti riservati sull’altare. Durante la Celebrazione la Confraternita colonnellese ha accolto quattro nuovi membri, arrivando così a raggiungere il numero di 42 confratelli e 20 consorelle: Gabriele Nobile, che si affaccia per la prima volta nel mondo della Confraternita; la giovane Cecilia Vallese, che ha 27 anni; i ragazzi Mattia Grasso e Alessandro Pecchini di 17 anni.
Testimoni di una Chiesa che è madre di tutti
Queste le parole che il vescovo Palmieri, durante l’omelia, ha rivolto alle Confraternite presenti: “Nei secoli, le Confraternite hanno dato la possibilità a tanti cristiani di vivere un cammino di fede. Ed è così che le Confraternite hanno attraversato i secoli e il tempo, fino ad oggi. La fede che si vive nelle confraternite è fatta di un linguaggio semplice, popolare, ma profondo. È fatta di atti di devozione, di atti di pietà, di atti di carità, di vita fraterna. È fatto, cioè, di tutto quello di cui è fatta la vita della Chiesa, ma con un’attenzione particolare a un luogo: questo luogo, il nostro paese, il nostro quartiere. E con la devozione al nostro Santo Patrono, con la dedizione alla comunità parrocchiale di questo luogo.
Le confraternite hanno permesso di creare una fede incarnata, una fede assertiva, una fede che non sta solo in noi. Le confraternite col tempo sono state molto concrete. Hanno organizzato liturgie, processioni, iniziative di carità. Alcune confraternite particolarmente meritorie hanno organizzato anche centri di salute, ospedali, case famiglia: si sono preoccupate davvero che gli ultimi e i più fragili non rimanessero soli. Questa è la vita di fede delle confraternite”.
Infine una raccomandazione a tutti i confratelli e le consorelle: “Il vostro vestito colorato dice che la Chiesa è una madre dai mille volti: è una madre coraggiosa e vivace, è una madre accogliente e creativa, è una madre che si fa vicino a tutti e che le inventa proprio tutte per farsi avvicinare dai suoi figli.
Allora, carissimi confratelli e consorelle, custodite il cammino spirituale intorno alla tavola del Vangelo, custodite la vita sacramentale, custodite la carità. È in questa maniera che permetterete alla Chiesa di essere madre, madre di tutti!“.
Per leggere l’omelia integrale del vescovo Palmieri, clicca qui: https://www.ancoraonline.it/2025/07/16/colonnella-xiii-raduno-delle-confraternite/
Tra tradizione ed innovazione,
per costruire una comunità unita in cui ciascuno trovi il suo posto
La processione e le altre tradizioni
Al termine della Messa, alle ore 18:00, si è svolta la solenne processione per le vie del centro cittadino con la preziosa statua in legno dorato della Madonna del Suffragio, opera scultorea di grande pregio risalente al 1500, che quest’anno è stata portata a spalla dai confratelli. Un grande gesto di devozione alla Madonna, reso particolarmente faticoso dal peso greve del trono in legno e dalle salite e discese delle strade cittadine. A rendere ancora più gioiosa la festa, i numerosi addobbi che hanno colorato di azzurro ed oro le vie del paese: molti infatti gli stendardi, i drappi di stoffa, i fiocchi, i fiori e le spighe che hanno abbellito balconi, cancelli, finestre, piazzali e addirittura anche alberi.
Oltre alla processione, alle carrate di grano offerte alla Vergine Maria come ringraziamento per il raccolto abbondante e al corteo con abiti tradizionali abruzzesi, altri numerosi elementi hanno mantenuto viva la tradizione: il saluto in musica della Banda di Ancarano, che ha percorso le vie del centro di primo mattino; la vendita delle spighe, preparate con pazienza e fantasia della maestra Pina Olivieri e della signora Piera Di Felice; lo spettacolo notturno dei fuochi d’artificio, un’esplosione di colori e suoni che hanno trasformato il cielo notturno in una tela vivente, creando forme e disegni intensamente suggestivi.
Le novità di questa edizione 2025 della festa
Tre le novità assolute di questa edizione della festa.
Prima di tutto la Messa solenne, a cui è seguita la processione, non è stata celebrata come negli anni passati alle ore 11:00, bensì nel pomeriggio, alle ore 17:00. Sebbene all’inizio questo cambio di orario abbia preoccupato alcuni cittadini, tuttavia la partecipazione dei fedeli è stata massiccia, le temperature sono state meno proibitive ed infine la folla dei partecipanti è stata animata da sentimenti di gioia e riconoscenza verso mons. Palmieri, che, come ha sottolineato anche il parroco don Straccia, è stato il primo vescovo a partecipare sia alla Celebrazione Eucaristica che alla processione.
Un secondo elemento di discontinuità con il passato è stato sicuramente il corteo dei gruppi “Ruralia” e “Truentum”, i quali, per la prima volta dopo anni segnati da incomprensioni e divisioni, si sono riuniti per sfilare insieme. Un bel segno di distensione e di pace, non scontato, desiderato da tempo e finalmente raggiunto, che rappresenta un’importante tappa nel cammino di riconciliazione e comunione della comunità.
La terza ed ultima novità è stata l’introduzione degli stand enogastronomici nelle cinque serate dedicate ai festeggiamenti, un servizio organizzato e reso possibile dal Comitato Feste Parrocchiali in collaborazione con l’Associazione “San Giovanni Street”, un sodalizio vincente che testimonia una ritrovata collaborazione tra le due parrocchie del paese.
Custodi del fuoco vivo della tradizione
Tra tradizione ed innovazione, la festa della Madonna del Suffragio ha contribuito nei decenni a creare un forte senso di identità, a rafforzare il legame con il territorio e con le persone che lo abitano, a tenere la comunità unita. Una comunità in cui ciascuno trova il suo posto. Ne è testimonianza la partecipazione di tante associazioni, comitati e gruppi del territorio, che hanno contribuito, ciascuno con le proprie competenze e possibilità, ad organizzare e gestire un momento dei festeggiamenti.
In quest’ottica, l’immagine che forse più rappresenta questa edizione 2025 della festa della Madonna del Suffragio è quella della giovane ragazza vestita di bianco, con una coroncina di fiori in testa e un velo verde sulle spalle, che ha aperto il corteo della processione con un’ancora ricoperta di spighe, personificazione della Speranza, che, nell’Anno Giubilare dedicato proprio a questa virtù teologale, ha ricordato a tutti che la speranza cristiana non delude, perché non è un’illusione effimera che si traduce in un mero ottimismo, bensì una spinta ad agire verso il bene, secondo la volontà del Signore, compiendo azioni concrete per superare la solitudine, rafforzare le relazioni e trovare insieme strumenti per affrontare le sfide della vita e costruire una comunità migliore.
Come dice Papa Francesco nel suo ultimo libro “Speranza”, “La tradizione non è il culto delle ceneri, ma la custodia del fuoco. È una radice indispensabile, perché l’albero possa dare frutti sempre nuovi“.
Foto di Cristina Di Quirico e Carletta Di Blasio


































































































































































































Raffaella Mecozzi
Grazie Carletta che ci hai dato l’opportunità di vivere questa bellissima esperienza!!