MARCHE – Un’osteria simbolica, pochi tavoli e un menù provocatorio composto da dodici portate indigeste. È l’immagine scelta da Libera per dare il via alla tappa marchigiana della campagna “Fame di verità e giustizia”, partita da viale Trieste alla Vela di Pesaro con un flash mob ad alto impatto visivo. Una mobilitazione nazionale che attraverserà l’Italia e l’Europa per rimettere al centro del dibattito pubblico l’urgenza di un’azione efficace contro mafie e corruzione, a trent’anni dalla nascita della rete di Libera.
Nel menù simbolico dell’“osteria della legalità”, piatti dai nomi eloquenti: tra i primi, “Beni confiscati” a base di privatizzazione, vendita, e persino “regalo” ai mafiosi; o “Liberi di corrompere”, con ingredienti come impunità e corruzione sistemica. Tra i secondi, “Legge bavaglio” e “Sovraffollamento carceri”; tra i dessert dimenticati ma fondamentali, “Verità per le vittime innocenti delle mafie” e “Liberi di scegliere”, per chi vuole fuggire dai contesti criminali.
Dati allarmanti nelle Marche: oltre 7.200 reati spia
Secondo i dati raccolti da Libera, nel 2024 nelle Marche si sono registrati 7.240 reati spia, indicatori di possibili infiltrazioni mafiose e criminali nel tessuto economico-sociale. Di questi, 2.253 solo nella provincia di Ancona (31% del totale regionale), seguita da Pesaro-Urbino (1.637), Macerata (1.544), Fermo (948) e Ascoli Piceno (852).
I reati includono 205 estorsioni, 2 casi di usura, 36 episodi di riciclaggio, oltre 6.400 truffe e frodi informatiche e 511 reati informatici. Numeri che raccontano una realtà preoccupante, aggravata dall’allentamento normativo e dal calo dei controlli.
Il tour: prossime tappe a Macerata e Ancona
Dopo Pesaro, la tappa marchigiana proseguirà il 12 giugno a Macerata con un evento contro la corruzione e il gioco d’azzardo. Si concluderà il 13 giugno ad Ancona, con una mobilitazione incentrata sui beni confiscati e sul Decreto Sicurezza.
“In un Paese dove la partecipazione civica è scoraggiata e la corruzione diventa normalità – ha dichiarato Francesca Rispoli, copresidente nazionale di Libera – Libera rappresenta l’alternativa. Fame di verità e giustizia è il nostro grido per riaccendere l’impegno civile contro mafie e corrotti. È tempo di scelte chiare e coraggiose: noi vogliamo fare la nostra parte”.
Focus Marche: attenzione su ricostruzione post-sisma e fondi PNRR
“Nelle Marche – afferma Paolo Gasperini, referente regionale di Libera – non emergono segnali di radicamento stabile di organizzazioni mafiose, ma è ben presente l’interesse di soggetti legati alla ’ndrangheta e alla camorra, soprattutto nel riciclaggio di denaro illecito”.
Gasperini sottolinea come la grande mole di fondi pubblici in arrivo con PNRR e fondi europei 2021-2027 renda la regione particolarmente esposta al rischio di infiltrazioni mafiose. Per questo, Libera porrà particolare attenzione al monitoraggio della ricostruzione post-terremoto, al contrasto del gioco d’azzardo e alla gestione dei beni confiscati, oltre a sensibilizzare sulle conseguenze del Decreto Sicurezza.
Le richieste di Libera: concretezza, non proclami
La piattaforma di Libera si fonda su proposte chiare e strutturali:
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Riutilizzo sociale dei beni confiscati
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Verità per le vittime innocenti delle mafie
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Contrasto alla corruzione e al gioco d’azzardo
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Libertà di informazione e contrasto alle querele temerarie
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Un carcere che rieduchi, non solo punisca
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Protezione per chi denuncia
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Politiche inclusive contro la marginalità
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Promozione dell’educazione come arma antimafia
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Salvaguardia dell’autonomia della magistratura e della democrazia rappresentativa
Tra le richieste più urgenti: una legge quadro sul gioco d’azzardo, una nuova strategia nazionale per le aree a povertà educativa, e norme efficaci sul conflitto di interessi e sulla tutela dei whistleblower.
Corruzione: 53 inchieste in Italia nel 2024, 80 indagati nelle Marche
La lotta alle mafie passa anche attraverso il contrasto alla corruzione. Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024, Libera ha censito 53 inchieste per corruzione e concussione, con 642 persone indagate in 15 regioni. Nelle Marche si contano 2 inchieste e 80 indagati, di cui ben 77 per il caso delle finte vaccinazioni anti-Covid.




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