Di Pietro Pompei

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “La santità non sta nel clamore del gesto grandioso che desta stupore e ammirazione, ma sta nel fare straordinariamente bene le cose ordinarie di tutti i giorni”. Questo è l’esempio che Giacomo Bruni, diventato il Venerabile Padre Giovanni dello Spirito Santo, ci ha lasciato ed è questo l’invito che ci ripete da più di un secolo.

Presso la sua tomba, posta nella chiesa abbaziale del Paese Alto, di San Benedetto Martire, continua ininterrotto il pellegrinaggio di quanti invocano la sua intercessione presso Dio, per ottenere beni spirituali e materiali. È un susseguirsi di mamme e babbi che pregano per i loro figli; bambini e giovani che implorano un futuro migliore; sposi di proteggere il loro amore; anziani per essere sorretti nelle loro tribolazioni; marinai di essere loro “faro” nel duro e pericoloso lavoro di ogni giorno. Strazianti sono le implorazioni di mamme che hanno figli, preda della droga. E molti lasciano una testimonianza scritta, la cui ricchezza spirituale non viene oscurata dal linguaggio povero. Ed ogni anno “agende” piene di preghiere ed implorazioni, vanno ad arricchire questo tesoro spirituale. C’è dentro una umanità sofferente che nel nostro Venerabile ritrova la speranza di vivere. Tutti lo vorrebbero implorare, affettuosamente, con il titolo di Beato e Santo. E la devozione continua anche con pellegrinaggi provenienti dai molti luoghi dove sono i Monasteri dei Passionisti, presso molti dei quali, il nostro Giacomino ha costruito la sua santità.

Tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900, ci fu un “fiorire” di santità tra i giovani, specialmente tra i discepoli di San Giovanni della Croce, Fondatore dell’ordine dei Passionisti. Molti di essi morirono giovani, spesso a causa della “tubercolosi”, malattia molto diffusa a quel tempo.

Giacomo Bruni nacque l’8 agosto del 1882 da Giuseppe e Antonia Marconi, a S. Benedetto del Tronto, in via Case Nuove n. 39. Fu battezzato il giorno dopo presso il “fonte” battesimale della Chiesa abbaziale di S. Benedetto Martire. Dal 1885 al 1895 frequentò dapprima l’asilo delle Suore di San Vincenzo de’ Paolis, oggi chiamato Asilo Merlini, quindi la Scuola Elementare Comunale.

Accompagnato da don Pietro Panfili, sacerdote che si prese cura di lui fin da bambino, il 30 giugno del 1896 si presentò presso la Casa Generalizia dei Passionisti a Roma dove fu accolto da P. Bernardo Silvestrelli che da quel giorno lo chiamò “il Moretto di S. Benedetto”.
Nel 1896 studiò presso il seminario minore dei Passionisti di Rocca di Papa; l’anno successivo passò alla casa di S. Eutizio a Soriano al Cimino in provincia di Viterbo. Nel 1898 terminato il noviziato si recò a Moricone (Roma) dove prese i voti religiosi e iniziò il ginnasio. Terminò gli studi liceali a Sant’Angelo in Pantano (Mc ) dove ricevette gli ordini minori. Nel 1901 si trasferì nel santuario della Madonna della Stella (Pg ) dove iniziò gli studi teologici e nel 1903 presso la basilica di S. Giovanni in Laterano fu ordinato suddiacono dal Cardinale Respighi.
Da quell’anno iniziò il “calvario” della sua malattia che lo porterà alla morte. La “tubercolosi” si manifestò con varie emottisi che aggiunsero difficoltà sulla strada al sacerdozio. Nell’alternarsi delle crisi riuscì a completare gli studi teologici e nel 1904 venne ordinato diacono e qualche mese dopo , ottenuta la dispensa dal Papa Pio X per la sua giovane età, fu ordinato sacerdote dal Vescovo di Spoleto Mons. Ercolano Marini.Il male non gli diede tregua, nonostante fosse stato mandato in luoghi più salubri. La morte lo colse a Moricone (Roma ) il 12 dicembre del 1905.

Le sue spoglie mortali tumulate dapprima nel cimitero di Moricone, furono portate nel 1932 presso la chiesa delle suore Passioniste di Ripatransone (AP) e poi , nel 1985, a S. Benedetto del Tronto, presso la chiesa abbaziale di S. Benedetto Martire.

Nel 1983 venne riconosciuta l’eroicità delle virtù dal Papa Giovanni Paolo II e dichiarato “Venerabile”.

Programma celebrazioni presso la Parrocchia di San Benedetto Martire, Venerdì 12 dicembre, in occasione dell’Anniversario della morte del venerabile Padre Giovanni dello Spirito Santo.

  • 7.30 Santa Messa

  • 18.00 Santa Messa per i cresimandi della città presieduta da S.E. Mons. Palmieri Gianpiero

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