GROTTAMMARE – La guerra siro-efraimita della Bibbia (2 Re 16,5; Isaia 7,1-17), conflitto risalente all’VIII secolo a.C. tra la Siria, detta Aram, e Israele, detto Efraim, spunto per la profezia di Isaia che preannuncia l’arrivo di un “Fanciullo” come Salvezza Divina e fine della guerra, è stata occasione di riflessione da parte del Vescovo della Diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, Gianpiero Palmieri, in visita all’Istituto “Suore della Carità di Santa Maria” martedì 9 dicembre, accompagnato dal parroco Mons. Federico Pompei e dal Sindaco di Grottammare, Alessandro Rocchi.

L’omelia del Vescovo.

“La città di Gerusalemme sta per essere distrutta, è un momento duro eppure Dio invita il popolo a non avere paura e offre un bambino, chiamato Emanuele, che significa Dio è con noi. C’è un pezzettino del Libro di Isaia, dedicato a questo bambino, che la giovane sposa darà al re. Il Bambino sarà il segno che Dio salverà la città e così avviene. Nasce quando la città sta per essere distrutta, sembra non nascere in un momento propizio e invece non avviene niente di negativo: tutto sarà salvo, il Bambino diventerà Re. Gli Evangelisti riprenderanno questa immagine biblica e annunceranno che il Bambino preannunciato è Gesù, sarà il segno di Dio che salva gli uomini, nascerà a Betlemme e sarà Lui l’Emanuele che salverà l’umanità intera.

Stasera è bella la festa della Madonna di Loreto, con i fuochi che si accendono nel buio, che ricordano il fuoco che si accende nella notte di Pasqua. La chiesa all’oscuro vuole ricordare il sepolcro di Gesù, illuminata dalla luce della resurrezione, il Bambino che nasce, Dio che salva gli uomini. Bella l’immagine di Maria che passa sulle nostre case, a proteggerci e vegliarci. Maria è come le stelle: se alziamo lo sguardo, come questa notte, la vediamo nella nostra vita. Lei è vicina a noi, sempre”. La Messa è stata animata dal Coro di San Pio V e, al termine, Francesca Giuliani, collaboratrice parrocchiale, ha rivolto un tenero e commosso saluto al Vescovo.

Il saluto della Madre Superiora Suor Luisanna Olla.

“Lei, caro Vescovo Gianpiero, è per noi un dono immenso per indicarci la strada del bene comune che è Cristo Gesù, noi preghiamo per Lei… Ci ricordi sempre nelle Sue preghiere. Tutte ci sentiamo parte viva di questa Chiesa che riconosciamo e amiamo come madre. In essa ci sforziamo di vivere il carisma dell’Istituto in un impegno che è dedizione totale alle persone affidate alle nostre cure. Sentiamo la Diocesi come la ‘casa comune’ che ci accoglie con la nostra specificità di religiose. Un grazie sincero, a nome di tutti noi, va al nostro parroco Don Federico sia per la sua presenza sia per tutto il bene che ha compiuto nella parrocchia. Assicuriamo preghiere affinché possa continuare a servire con fede e gioia nella nuova comunità. Ringrazio sentitamente per la presenza il nostro sindaco Alessandro Rocchi e i suoi collaboratori nella giunta comunale. Eccellenza Monsignor Gianpiero, grazie, grazie di cuore a nome della comunità delle nostre assistite e delle nostre collaboratrici”.

La storia dell’Istituto.

La Serva di Dio di origine francese Maria Luigia Angelica Clarac fu la fondatrice, nel 1871 a Torino, dell’ordine religioso, con preferenza verso gli indifesi, i poveri, gli abbandonati, per i giovani e gli anziani, credenti e non credenti. La prima Casa fuori da Torino fu fondata proprio a Grottammare, nel 1878, grazie all’intercessione del Vescovo di Ripatransone del tempo, Francesco Alessandrini. Oggi gli istituti “Santa Maria” sono sparsi in tutto il mondo. Nella Struttura di Grottammare sono ospitate circa una trentina di signore anziane, di cui si prende cura la suora infermiera; c’è anche una suora portinaia, e Suore che svolgono il proprio servizio in parrocchia nella vicina Chiesa di San Pio V. Al momento ci sono 5 Religiose, coadiuvate da efficiente e qualificato personale esterno che collabora nella cura delle signore, in cucina, per la pulizia e nelle varie attività necessarie all’efficienza della struttura.

“Questo ci dà l’opportunità di offrire lavoro e l’occasione di dialogo, di amicizia vera, e tutto questo permette alle anziane di trarne vantaggio e beneficio per la loro salute anche mentale” – ha sottolineato la Madre Superiora Suor Luisanna, concludendo: “La Vergine del Buon Consiglio ci illumini il cammino”.

Dopo la Santa Messa, il Vescovo, Don Federico e il Sindaco si sono intrattenuti scherzando con le nonnine. Ci si è poi recati tutti a fare merenda in una saletta, con prelibatezze preparate dalla cuoca dell’Istituto, dalle Suore e dai collaboratori di Santa Maria, amici e simpatizzanti. Il Vescovo ha voluto visitare le camerate delle ospiti e anche l’infermeria, promettendo di tornare presto a trovare le nonnine.

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