SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Martedì 4 dicembre, in occasione della festa liturgica di Santa Barbara, patrona dei Vigili del Fuoco, presso il Distaccamento di San Benedetto del Tronto don Alfredo Rosati ha presieduto l’Eucaristia e benedetto la corona d’alloro deposta sul ceppo dedicato alla memoria dei caduti.
Una cerimonia semplice ma molto sentita, che ogni anno unisce personale in servizio, pensionati e amici del Distaccamento. Tra i presenti, anche molti di coloro che parteciparono alla posa della prima pietra, avvenuta nel luglio del 1961.

Come la loro Patrona, i Vigili del Fuoco sono animati da uno spiccato coraggio, sempre pronti a intervenire dove c’è pericolo, mettendo a rischio la propria vita per salvare chi si trova in difficoltà. Con umiltà e professionalità si pongono quotidianamente al servizio della comunità.

Nell’omelia, don Alfredo ha ricordato: “Ogni anno la ricorrenza di Santa Barbara è l’occasione per rinsaldare il legame tra il lavoro e la fede in Dio, consapevoli che, con il suo aiuto, ogni sacrificio partecipa a quello di Cristo sulla Croce. Inoltre, è sempre bello ritrovare tutti coloro che hanno prestato servizio in questa caserma.”

La mattinata è poi proseguita con il tradizionale pranzo conviviale. Anche in questo momento di festa, però, non è mancato il richiamo al dovere: una delle squadre in servizio è dovuta uscire due volte per interventi richiesti dalla centrale. Per i cittadini, la sirena che si accende all’improvviso è sempre un segno di vicinanza e di soccorso umano e professionale.

Preghiera a Santa Barbara

“Iddio, che illumini i cieli e colmi gli abissi,
arda nei nostri petti, perpetua, la fiamma del sacrificio.
Fa’ più ardente della fiamma il sangue che ci scorre nelle vene,
vermiglio come un canto di vittoria.

Quando la sirena urla per le vie della città, ascolta il palpito dei nostri cuori votati alla rinuncia.
Quando, a gara con le aquile, verso di Te saliamo, ci sorregga la Tua mano piagata.
Quando l’incendio irresistibile avvampa, bruci il male che s’annida nelle case degli uomini, non la ricchezza che accresce la potenza della Patria.

Signore, siamo i portatori della Tua Croce e il rischio è il nostro pane quotidiano.
Un giorno senza rischio è non vissuto, poiché per noi credenti la morte è vita, è luce:
nel terrore dei crolli, nel furore delle acque, nell’inferno dei roghi.
La nostra vita è il fuoco, la nostra fede è Dio.
Per Santa Barbara martire. Così sia.”

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *