SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Prosegue l’impegno del Museo del Mare di San Benedetto del Tronto per una cultura partecipata, accessibile e inclusiva. Domenica 30 novembre, a partire dalle ore 10,00, al museo verrà presentato il “Manuale di progettazione per l’accessibilità e la fruizione ampliata del patrimonio culturale. Dai funzionamenti della persona ai funzionamenti dei luoghi della cultura”, a cura di Gabriella Cetorelli e Luca Papi e ad opera del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).  La finalità del volume è stata quella di declinare, a livello nazionale e internazionale, in un’opera prima, gli argomenti inerenti alla progettazione per la fruizione universale dei patrimoni, tangibili e intangibili. Il volume intende porre il visitatore del patrimonio al centro dell’azione amministrativa, creando, attraverso l’impiego di facilitatori, buone prassi e contributi interdisciplinari, percorsi e orientamenti finalizzati alla “progettazione per tutti”.

L’evento, risultato di una sinergia tra la Fondazione Officina dei Sensi di Ascoli Piceno e la coordinatrice della gestione museale, Francesca Vitelli (ATI Il Picchio/Integra), si inserisce in un percorso coerente di un progetto di valorizzazione che lo staff del museo ha intrapreso cinque anni fa e che ha sempre messo al centro la comunità e le persone. Molti i progetti, nazionali ed europei, che sono stati portati a termine con ottimi risultati, costante l’impegno quotidiano dello staff in tal senso: numerosi tirocini di inclusione sociale, attività educative dedicate a bambini e famiglie con fragilità economiche e sociali, attività didattiche ed eventi accessibili, ma soprattutto un ampio progetto portato sempre avanti insieme alla “comunità educante” composta da associazioni, professionisti, lavoratori del porto, anziani e ogni cittadino desideroso di condividere storie e competenze.

L’obiettivo di questo evento non è guardare all’accessibilità come un problema da risolvere, ma cambiare totalmente prospettiva: considerare il patrimonio culturale come al servizio della “società e del suo sviluppo” e promuovere la partecipazione delle comunità nel processo di tutela e valorizzazione, certi che, si può valorizzare e rendere fruibile solo ciò che si conosce, ma soprattutto che si ama.

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