SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Giallo fosforescente e non più grigio. Così una giornata, quella del 22 novembre, da piovosa e fredda si è accesa del “sole fluo” delle centinaia di uniformi della Protezione Civile delle Marche a San Benedetto del Tronto.

L’occasione è stata la Giornata del Volontariato di Protezione Civile, sabato 22 novembre. A presiedere la Celebrazione Eucaristica il Vescovo della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, Gianpiero Palmieri.

«La vostra è una grande testimonianza – ha sottolineato nell’omelia -. Non tutti gli uomini partecipano a ciò che fate voi. A frenarci è spesso una gabbia, quella dell’individualismo, del nostro delirio. Non esistono più gli altri, ma solo noi stessi. Voi avete fatto una scelta: uscire da sé per rivolgere lo sguardo agli altri e alla realtà. Se c’è una necessità, io corro, insieme, perché viene prima dei “miei comodi”. È il Signore ad aver suscitato in voi la chiamata a entrare in questo servizio per il prossimo». Parole pronunciate in una chiesa di Santa Maria della Marina gremita di giallo fluo e rosso, tra le uniformi dell’Associazione Carabinieri e dei molti sindaci marchigiani intervenuti con i loro tricolori. Una festa di colori e partecipazione.

«Nel vivere la nostra vita di volontariato – ha aggiunto il Vescovo – si rischia di far prevalere il nostro io o il nostro gruppo. La tentazione è sempre quella di tornare a se stessi, ma proprio per questo dobbiamo vigilare. I sadducei, intellettuali dell’epoca di Gesù, come ricorda il Vangelo appena ascoltato, negavano la vita oltre la vita. E Gesù esce dal caso assurdo della vedova dei sette fratelli affermando che Dio non è Dio dei morti ma dei vivi, e che in Cielo non valgono le regole umane. La sostanza della fede è questa: tornare alla motivazione originaria, al bene comune, alla difesa degli altri, facendo rete nell’aiuto ai fragili, proteggendo, custodendo, sostenendo. Che festa, oggi, davvero. Ricordiamo la martire Cecilia e il vostro patrono, San Pio da Pietrelcina, protettore della Protezione Civile. I loro insegnamenti – la fedeltà fino in fondo, anche fino alla vita per Santa Cecilia – ci esortano a proseguire nell’aiuto al prossimo, senza cedere ai personalismi, restando fedeli ai più fragili, da “proteggere”. Grazie per il vostro prezioso servizio e per il cammino che condividiamo. Siamo nella Chiesa di Maria Stella del Mare: lei ci incoraggia ad affrontare le avversità, a non temere, a vedere sempre il Bene come meta, come stella da raggiungere. Maria ci accompagni sempre nel nostro cammino di aiuto al prossimo».

A concelebrare con il Vescovo Gianpiero c’erano il parroco di Santa Maria della Marina, don Patrizio Spina, e a prestare il proprio servizio all’altare il diacono Walter Gandolfi. Alla Comunione ha partecipato anche mons. Romualdo Scarponi.

Al termine, i volontari della Protezione Civile hanno letto la preghiera a loro dedicata, un invito e una speranza a non dover mai intervenire in situazioni di catastrofe o emergenza.

All’uscita dalla chiesa, il Vescovo ha voluto testimoniare la propria vicinanza con una foto ricordo. Nonostante freddo e vento, la mattinata è stata segnata da sorrisi e strette di mano. Il saluto finale al Vescovo Gianpiero, che ha benedetto i mezzi di soccorso, è stato il suono delle sirene dei veicoli schierati sul sagrato: questa volta non per un’urgenza, ma come segno di amicizia, condivisione, speranza e fraternità.

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