Dal 6 all’8 novembre oltre cento responsabili della rete cristiana “Insieme per l’Europa”(IpE) si sono riuniti a Castel Gandolfo per l’incontro annuale, con il tema guida “Called to Future – Chiamati al futuro”. Lo riferisce un comunicato diffuso precisando che i partecipanti, provenienti da 17 Paesi e da diverse tradizioni cristiane – cattolici, ortodossi, evangelici e comunità ecumeniche – hanno risposto all’appello di ridare un’anima all’Europa, cercando nuove vie per sanare le ferite della società e promuovere la fraternità. La conferenza è stata segnata da un triplice ascolto: dello Spirito Santo, reciproco e dei segni dei tempi. Tra i relatori, figure di rilievo come Margaret Karram (Focolari), Nuria Alonso (Charis), Fadi Krikor, Reinhard Schink e Valeria Martano (Sant’Egidio). Jesùs Morán, copresidente del Movimento dei Focolari, ha parlato di un cambiamento epocale e della necessità di una nuova cultura dell’unità, passando dalla modernità alla postmodernità fino all’ipermodernità, che sposta il focus dall’“Io” al “Noi”. I lavori di gruppo, si legge ancora nel comunicato, hanno rafforzato l’amicizia, fondamento di IpE, e discusso la maggiore visibilità del movimento nella politica e nella società. È stata proposta l’organizzazione di un grande evento europeo nel maggio 2028, collegato digitalmente a più città, mentre già nel 2026 giovani di IpE si recheranno a Bruxelles per dialogare con parlamentari. In chiusura, i partecipanti hanno rinnovato il Patto dell’amore reciproco. A 26 anni dalla fondazione, IpE si prepara a un cambio generazionale e alla pubblicazione del volume “Sternstunden der Einheit”, che raccoglie testi fondamentali della sua storia.

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