“Figli in cielo”, domenica 16 novembre appuntamento a Monteprandone

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La riflessione del mese della fondatrice dell’Associazione Figli in Cielo, Andreana Bassanetti, pone l’accento sul valore della preghiera, ricordando come Gesù invitasse i suoi discepoli a “pregare sempre, senza stancarsi mai”. Ottobre è dunque il mese della “preghiera continua”: non per piegare la volontà di Dio ai nostri desideri, ma per imparare ad accogliere ciò che Lui vuole, che è sempre il meglio per ciascuno di noi. È lì che si radicano le sue promesse e il suo amore senza misura.

Bassanetti osserva come, nel dolore per l’assenza fisica di un figlio o di una figlia, sia naturale ribellarsi e gridare al cielo il proprio “Perché, Signore?”. Proprio per questo, sottolinea, pregare incessantemente diventa necessario: la preghiera è il canale in cui scorre “l’ossigeno dell’eternità”, un gesto simbolico che è come rivolgere un bacio ai propri figli che vivono nella luce di Dio.

Nella preghiera del mese, rivolta alla Vergine Maria, l’associazione ha chiesto il suo aiuto per tutti coloro che attraversano momenti di prova, affinché la fede in Gesù possa crescere nonostante le difficoltà della vita.

Il prossimo incontro dell’Associazione Figli in Cielo della Provincia di Ascoli Piceno, si terrà domenica 16 novembre alle ore 17:00 presso il Santuario San Giacomo della Marca a Monteprandone.

La storia dell’Associazione risale al 1991, quando Andreana Bassanetti la fondò dopo la perdita prematura di sua figlia Camilla. Bassanetti testimonia che fu un impulso, una vera e propria “chiamata”, a spingerla verso la fede. Lei ricorda: “Mentre vagavo disperata per le strade della città, mi ritrovai davanti a una chiesa sulla cui porta era scritto: ‘Venite con me in disparte. Era come se qualcuno mi stesse aspettando proprio lì, da tanto tempo’. Era come se qualcuno mi aspettasse proprio lì, da tanto tempo. Le mille domande che la ragione non riusciva a risolvere trovarono risposta in Gesù risorto, unico consolatore”. Questa esperienza la spinse a condividere il percorso con altri genitori nella stessa situazione, creando così un cammino comune di fede e sollievo.

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