GROTTAMMARE – La consueta celebrazione mensile della Confraternita grottammarese dell’Addolorata, svoltasi nella parrocchia di San Giovanni Battista a Grottammare, è stata questa volta particolarmente incentrata sulla ricorrenza del 2 novembre, giornata dedicata alla commemorazione dei defunti.
«Molte religioni si domandano perché noi cristiani preghiamo per i defunti, dal momento che la loro esistenza terrena è ormai conclusa e, secondo alcuni, la preghiera non avrebbe più alcuna utilità», ha spiegato Don Joseph Bahane, collaboratore parrocchiale.
«Ma noi non siamo Dio per stabilire se la preghiera serva o meno: noi siamo cristiani!», ha proseguito Don Joseph. «Gesù ha salvato il buon ladrone accanto a Lui sulla Croce pochi istanti prima della morte, e ciò dimostra che la salvezza è possibile fino all’ultimo. Questo episodio della vita di Gesù ci rivela che Dio può salvare sino alla fine. Noi non possiamo sapere chi sarà salvato o meno.
Certo, confidiamo in Dio, ma è proprio per questo che le nostre preghiere sono necessarie: esse aiutano le anime dei defunti a raggiungere la Salvezza. La preghiera è potente, la preghiera sostiene.
Nel ricordo, chiediamo a Dio di accogliere i nostri cari defunti accanto a Sé. Non spetta a noi giudicare chi sarà salvato, perché solo Dio, che è misericordioso, può farlo. Fratelli, preghiamo per i defunti con amore, chiedendo al Signore di tenerli abbracciati a Sé e di donar loro la salvezza. Ecco il senso della preghiera per i defunti. Ricordiamolo: noi siamo cristiani. Quando si dissolve la dimora terrena, si prepara quella celeste, una nuova casa in Cielo. La vita non finisce, si trasforma e attende la Resurrezione. Noi non terminiamo con la morte: aspettiamo la Pasqua e la Resurrezione. Questa è la differenza tra noi cristiani e le altre religioni: noi crediamo profondamente nella Pasqua!».
La Confraternita dell’Addolorata, antichissima istituzione, era presente con le sue Consorelle e Confratelli, insieme al Priore Emidio Vannicola e alla responsabile femminile Carla Romagnoli. Numerosi i fedeli intervenuti, nella suggestiva Chiesa di San Giovanni Battista che ospita anche il Museo Sistino.








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