GROTTAMMARE – Grottammare si conferma sensibile al tema dell’inclusione lavorativa: presso la sala Kursaal erano in tanti per il convegno “FOR ALL: Si può fare, storie di inclusione lavorativa”, un appuntamento per promuovere la piena partecipazione delle persone con disabilità nel mondo del lavoro.

L’iniziativa, coordinata dall’impresa sociale Comete e dal comune di Grottammare, è stata aperta e chiusa dalle coinvolgenti note del gruppo musicale integrato “La Sband”, è stata la nuova tappa di un percorso che vede la comunità impegnata nel superamento delle barriere.

Il Sindaco Alessandro Rocchi ha aperto i lavori, lanciando un chiaro appello: “L’inclusione lavorativa è un investimento strategico. Per questo, Grottammare punta sulla collaborazione delle aziende per farsi carico di questa problematica sociale. Dobbiamo superare la mentalità assistenzialista. A conclusione di questo primo incontro, possiamo dire che Grottammare si pone capofila di un tavolo di lavoro che affronti questi temi a stretto contatto con le aziende, privati e cooperative locali.”

L’Assessore all’Inclusione Sociale, Monica Pomili, ha ribadito che il progetto “promuove una visione in cui ogni persona, con le proprie caratteristiche e talenti, possa contribuire attivamente alla comunità. Non parliamo solo di diritti, ma di opportunità, partecipazione e sviluppo di tutto il territorio.”

L’evento ha visto la partecipazione di consulenti Stefano Bellucci, Antonio Di Stasi e della disability manager Maura Sommaruga, oltre alle toccanti “Storie di inclusione” raccontate da aziende locali virtuose: Locanda Centimetro Zero, Scelgo Spa, Spazio Conad Grottammare, Terre di Raffaello, Papillon.

Il Consigliere delegato alla disabilità, Marco Tamburro, ha concluso i lavori, proiettando l’impegno futuro: “Dobbiamo investire meno fondi sull’assistenza e più sullo sviluppo lavorativo. L’auspicio è che si possa superare la Legge 68/99, seguendo l’orientamento della Carta di Solfagnano, elaborata e firmata anche dall’Italia al G7 su inclusione e disabilità. Continueremo a dialogare con le associazioni di categoria e le aziende, chiedendo più partecipazione e voglia di affrontare concretamente questo problema sociale. Questo è solo l’inizio.”

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