SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Grazie al prof. Alberto Pellai, agli Scout, all’Azione Cattolica, a Paolo Vagni e al Punto Giovanni di Senigallia e anche agli amici delle due esperienze romane, Michele Di Bari e Luca Drusian. Tutti ci hanno raccontato esperienze nuove di pastorale giovanile che mettono al centro la persona. L’idea da cui si parte è di far sentire i giovani accolti ed amati, è quindi necessaria una riflessione che ci conduca a farci vicini ai ragazzi, a vivere una prossimità che è già annuncio del Vangelo. Accogliere senza giudicare, ascoltare, farci vicini, riconoscere l’altro, farlo sentire amato è già Vangelo in atto. Questo è decisivo per noi, è importantissimo, perché chi si sente accolto, riconosciuto, amato, in un certo senso si sente incontrato dal Signore. Credo che quello che abbiamo ascoltato stasera ci fa sentire che siamo davvero in un momento di svolta. Non è la stessa cosa aver fatto pastorale giovanile in passato e farlo adesso: c’è bisogno di un cambiamento e questo cambiamento ci coinvolge tutti, perché richiede un ripensamento a tutti i livelli, un ripensamento attento a questo nostro tempo”.

Con queste parole mons. Gianpiero Palmieri, vescovo delle Diocesi del Piceno, ha concluso l’intensa giornata di formazione vissuta ieri, Venerdì 10 Ottobre 2025, con cui la Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto si è preparata alla 2° assemblea sinodale diocesana in calendario per oggi pomeriggio. L’iniziativa, dal titolo “Educare gli adolescenti: esperienze a confronto”, ha registrato la partecipazione di numerosi sacerdoti, docenti, genitori ed educatori del mondo giovanile, che hanno ascoltato con attenzione le varie esperienze di pastorale giovanile raccontate dagli ospiti intervenuti.

Educare gli adolescenti: esperienze a confronto

L’appuntamento si è aperto nel pomeriggio presso il Paese Alto di San Benedetto del Tronto, dove i convenuti hanno potuto effettuare un percorso guidato che li ha condotti a cinque laboratori diversi, ognuno gestito da una realtà significativa dell’educazione nel mondo adolescenziale. Tutti quindi hanno potuto conoscere o approfondire esperienze di pastorale giovanile sia già note nel territorio piceno, sia altre nuove, provenienti da altre parti d’Italia.

Nel laboratorio condotto dall’Agesci si è spiegato il metodo Scout; in quello condotto dall’Azione Cattolica si è approfondito il metodo esperienziale. In entrambi i partecipanti hanno potuto sperimentare alcune attività che di solito vengono fatte svolgere ai ragazzi.

Nel terzo laboratorio, condotto da Luca Drusian, si è parlato dell’ascolto che guarisce, un ascolto attento, gratuito e disinteressato, senza il fine di voler convincere qualcuno a compiere un percorso di cristianità. Luca ha raccontato prima della sua esperienza nata in Francia e successivamente riportata in Italia, in particolare a Roma, e poi  del suo rapporto con papa Francesco, che lo chiamava settimanalmente per sapere delle sue vicende. Durante il laboratorio, Luca ha anche mostrato un video da lui registrato durante l’ultimo incontro, in cui il santo Padre ha dato due suggerimenti in merito all’annuncio ai giovani: l’ascolto e l’uso dei nonni come strumento di dialogo, in quanto ritenuti dai giovani testimoni coerenti ed autorevoli.

Nel quarto laboratorio, gestito da Michele Di Bari, si è parlato del modello di educazione integrale del ragazzo che viene utilizzato dai volontari dell’esperienza romana di ProSpes, l’associazione di promozione sociale, nata a Roma, che si occupa dell’emergenza educativa e si propone di creare un ambiente sicuro e stimolante per i giovani. Michele, insieme a cinque ragazzi di ProSpes, ha illustrato come il metodo educativo da loro portato avanti si basi sull’idea di aiutare i giovani a sentirsi protagonisti nella loro vita quotidiana, promuovendo il loro benessere e la loro dignità attraverso attività ludiche e formative scelte dai ragazzi stessi. Michele ha sottolineato l’importanza dell’ascolto non giudicante: se un giovane si sente giudicato, si chiude in se stesso e non fa entrare più nessuno: al contrario, se si sente libero di poter mostrare anche le sue fragilità e i suoi limiti, racconterà anche i suoi problemi e i suoi fallimenti.

Nel quinto laboratorio alcuni giovani della Pastorale Giovanile della Diocesi di Senigallia, hanno raccontato l’esperienza del loro Punto Giovani, sottolineando l’importanza di vivere momenti che diano nutrimento al cuore dei giovani. Attraverso un’attività pratica fatta sperimentare ai presenti, hanno dimostrato come si possano rendere partecipi i ragazzi e al contempo lasciare loro qualcosa di importante per la loro crescita umana e spirituale.

Dopo la cena presso gli stand enogastronomici allestiti in piazza Bice Piacentini in occasione della festa di San Benedetto Martire, i partecipanti si sono recati presso il Teatro Concordia per un momento formativo con il dott. Alberto Pellai, medico specializzato in Igiene e Medicina Preventiva con indirizzo di Sanità Pubblica in Psicoterapia Cognitiva Comportamentale, oltre che autore di numerose pubblicazioni e collaboratore di riviste cattoliche, come Famiglia Cristiana e Avvenire.

Il dott. Pellai, raccontando non solo la sua esperienza di psicoterapeuta, ma anche quella di genitore, ha affrontato numerosi argomenti di grande interesse per il pubblico: dalla genitorialità sociale alla visione che oggi gli adolescenti hanno dell’adultità, dall’isolamento a cui conduce la vita “social” alla necessità di vivere spazi di socialità vera e di promuovere una cultura nutriente per i giovani. Rivolgendosi direttamente ai genitori, ha detto: “Non è vero che tutto quello che succede ai giovani sia solo colpa nostra. Al contrario, ritengo che, nonostante tutto ce la stiamo cavando bene. Siamo infatti la prima generazione di genitori che deve crescere i figli rendendoli capaci di vivere in un mondo reale e in un mondo virtuale; siamo la prima generazione di genitori che deve educare i figli a vivere in una comunità d’amore e al contempo in una comunità di mercato, che è la società. Invece una cosa di cui siamo responsabili è la narrazione che spesso diamo ai nostri figli dell’adultità, quella di un’adultità stanca, sfinita, che si trascina e non ce la fa a vivere momenti di gioia e di entusiasmo. Succede a noi genitori, quando arriviamo a casa stanchissimi e diciamo ai nostri figli di non parlare, di non disturbare. Succede ai docenti, quando arrivano in aula stremati e non vogliono fare altro che spiegare senza passione e senza slancio. L’adulto, invece, è chiamato ad essere desiderante e quindi desiderabile“.

L’appuntamento di oggi con la seconda assemblea sinodale diocesana

L’appuntamento di oggi, Sabato 11 Ottobre 2025, è nuovamente presso il Teatro Concordia in San Benedetto del Tronto per vivere l’assemblea sinodale diocesana. Questo il programma:

Ore 15,00:
– Intervento del vescovo Gianpiero Palmieri
– Inizio lavori parte seconda
– Lettura del documento assemblare e votazioni

Ore 18,00: Rosario e Celebrazione Eucaristica per la pace, in comunione con papa Leone XIV e tutta la Chiesa, presso la basilica cattedrale Santa Maria della Marina

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